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Quei 30mila trafficanti che fanno i miliardi con i migranti in fuga

Attraversano l'Asia e l'Africa con un solo obiettivo: raggiungere l'Europa

Quei 30mila trafficanti che fanno i miliardi con i migranti in fuga

Venire a capo della crisi delle centinia di migliaia dei clandestini che fuggono verso l'Europa non sarà affatto facile. A gestire e organizzare gli spostamenti, per un giro d’affari di svariati miliardi di euro, è un esercito di 30mila trafficanti senza scrupoli. Personedi molteplici nazionalità che, a vario titolo, sono coinvolti nella tratta di esseri umani. L'impressionante cifra è stata fornita da Robert Crepinko, direttore di Europol, l'agenzia europea finalizzata alla lotta al crimine.

Al momento l'Europol e la missione navale Ue "Eunavfor Med" stanno collaborando da una base in Sicilia per identificare e smantellare le reti di trafficanti di disperati. Nelle prossime settimane sarà aperto un altro distaccamento al Pireo in Grecia, per aggredire il flusso dalla Turchia. Ma solo tremila dei 30mila sospetti si occupa della gestione della via di fuga in mare attraverso il Mediterraneo. Tutti gli altri si occupano della "rotta balcanica" o di quelle che attraversano l’Asia e l’Africa. Il traguardo, però, è comune: l'Europa.

Secondo Izabella Cooper, portavoce di Frontex, l'agenzia europea di controllo delle frontiere, il traffico di esseri umani (inclusi quelli destinati a finire sul mercato del sesso in Europa) è probabilmente "il più redditizio che ci sia", ancora più del contrabbando di armi o del traffico di droga. I trafficanti ricorrono ai social media per farsi pubblicità e attirare con tariffe promettenti migliaia di disperati che poi finiscono in loro balia

A complicare le indagini è l'estrema fluidità dei singoli gruppi. Il capo di Europol cita il caso di una banda formata da 16 membri recentemente scoperta in Grecia. Era formata da due romeni, due egiziani, due pakistani, sette siriani, un indiano, un filippino e un iracheno.

Questa banda da sola ha fatto giungere in Europa via mare, aria e terra, centinaia di siriani fornendo loro anche falsi documenti e realizzando, nel giro di pochi mesi di attività, guadagni per almeno 7,5 milioni di euro.

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