Il prezzo del petrolio continua a essere tra i più bassi di sempre, al punto che in molti si sono fiondati ad acquistarlo. Ma ora i marinai delle superpetroliere sono costretti a lunghe giornate in mare in attesa che i prezzi del greggio tornino a salire e possano attraccare per rivendere il carico e guadagnare qualcosa.
Come racconta La Stampa, si così creato un vero e proprio "ingorgo di navi sulle rotte più battute dalle gigantesche superpetroliere, città galleggianti lunghe 400 metri gestite da soli 20 marinai". Sarebbero almeno 125 le imbarcazioni in attesa di attraccare, secondo i dati riportati dalla Reuters: un totale di 200 milioni di barili che valgono circa 7,5 miliardi di dollari e che da soli soddisferebbero per tre settimane le necessità dell’intera Cina.
Il problema è che da Singapore al Texas, passando per Rotterdam, i porti sono ormai piene: "Le 24 ore necessarie per caricare o scaricare diventano due, tre settimane di attesa", racconta il quotidiano di Torino, "Qualcuno per cercare di limitare i danni rallenta il viaggio di queste immense navi, ad esempio passando intorno all’Africa piuttosto che
tagliare per il canale di Suez". Con la conseguenza che oltre a non incassare il prezzo della vendita aumentano i costi di manutenzione delle imbarcazioni e dell'equipaggio, ingaggiato per giorni superiori al normale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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