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Raid Usa in Somalia, eliminati almeno 150 terroristi

Caccia e droni americani hanno colpito un campo di addestramento di al-Shabab, cellula somala di Al-Qaeda dal 2012 ed allineata con Boko Haram, a 120 miglia a nord della capitale Mogadiscio

Raid Usa in Somalia, eliminati almeno 150 terroristi

Almeno 150 terroristi affiliati ad al-Qaeda, sono stati eliminati in un raid avvenuto sabato scorso in Somalia. È quanto comunica il Pentagono. Caccia e droni americani hanno colpito un campo di addestramento di al-Shabab, cellula somala di Al-Qaeda dal 2012 ed allineata con Boko Haram, a 120 miglia a nord della capitale Mogadiscio.

La minaccia imminente di un attentato contro le forze speciali statunitensi schierate in Somalia, segnalata dai servizi segreti Usa, ha spinto la Casa Bianca ad autorizzare il raid, avvenuto durante una “cerimonia di qualche tipo”.

Erano in formazione – aggiungono dal Pentagono – radunati all’esterno ed in modo ordinato, li abbiamo colpiti proprio durante la loro cerimonia, eliminando almeno 150 terroristi senza riportare danni collaterali ai civili.

Il Dipartimento della Difesa Usa precisa che il campo di addestramento ostile, a 130 km dall'aeroporto di Baledogle, sede del rischieramento Usa, è stato distrutto e che la missione ha avuto successo. Il gruppo di Al-Shabaab è dal 2006 in lotta con il governo centrale per imporre uno Stato islamico in Somalia e la legge islamica. Da allora si è trasformato in una organizzazione jihadista, effettuando frequenti attacchi in Somalia, Kenya ed Uganda. Nel 2012 l'organizzazione militante si è ufficialmente allineata con al-Qaeda. L'esercito degli Stati Uniti effettua raid sporadici contro al-Shabab per l’eliminazione delle figure di alto profilo del gruppo.

Il dodici marzo dello scorso anno, hunter killer Usa hanno lanciato tre missili Hellfire contro un veicolo blindato, a sud della Somalia, con a bordo Adan Garar, responsabile del coordinamento di tutte le operazioni esterne di Al-Shabaab. Oltre ad Adan Garar, a bordo dei veicolo si trovavano altre tre persone dell'organizzazione. Garar era la mente del massacro avvenuto al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi, in Kenya, il 21 settembre del 2013. Il gruppo, che rivendicò l'attacco, definì l'attentato come una risposta alla decisione del governo keniota di inviare truppe in Somalia per combattere i fondamentalisti. Il leader di Al-Shabaab, Ahmed Abdi Godane, è stato ucciso in un raid avvenuto il cinque settembre del 2014 insieme ad altri undici miliziani. Tra questi si trovavano un’altra figura di alto profilo, un ufficiale finanziario ed uno stratega militare. Contro il convoglio furono inviati due hunter killer che lanciarono nove missili Hellfire ed una bomba guidata. Gli Stati Uniti, nel 2012, misero sulla testa dell'emiro Ahmed Abdi Godane una taglia di sette milioni di dollari. Godane divenne il numero uno di al-Shabab dopo l'eliminazione del suo predecessore, ucciso in un raid aereo americano nel 2008. L'attuale leader di al-Shabab è Ubeyda Ahmed Omar che, al momento del suo insediamento, ha promesso attacchi di rappresaglia a Mogadiscio.

I raid americani vengono eseguiti anche a protezione di AMISOM (la missione dell'Unione africana in Somalia) e dei consiglieri militari statunitensi presenti nella Regione. Droni e caccia sono rischierati a Gibuti, nel Corno d’Africa. AMISOM comprende più di 20.000 soldati, provenienti in prevalenza dal Kenya e dall’Etiopia. Sebbene sia stata ricacciata dalle principali città somale, al-Shabab mantiene intatta la capacità di compiere attacchi terroristici e di coordinare azioni offensive su larga scala, come quelle avvenute nel 2015.

Da rilevare che il portavoce del movimento al-Shabab, ha affermato ad Al-Jazeera che il raid Usa è una menzogna al mondo e che in alcun modo avrebbero radunato all’aperto e sotto il naso degli americani 200 miliziani.

I terroristi che intendono affiliarsi ad al-Shabab devono prima superare un corso base di sei settimane per poi essere inviati per la formazione avanzata in tattiche di guerriglia ed esplosivi in uno dei tanti campi di addestramento (finanziato dai pirati somali) in Eritrea.

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