Cronache

Come riconoscere la Omicron: i sintomi a cui stare attenti

Dal senso di spossatezza, ai dolori muscolari ed ossei. Caratteristico il prurito alla gola causato dall'infiammazione. Ecco quali sono i sintomi riscontrati sino ad ora nei soggetti affetti da variante Omicron

Come riconoscere la Omicron: i sintomi a cui stare attenti

Da qualche giorno, dopo il primo caso accertato in Europa, per la precisione in Belgio, si sta diffondendo una certa preoccupazione per una delle mutazioni del Sars-Cov-2, denominata variante Sudafricana (per la sua provenienza) o Omicron.

In merito a questo particolare ceppo del virus aveva cercato di fare chiarezza alcuni giorni fa la presidente della Associazione dei medici del Sudafrica, la dottoressa Angelique Coetzee, che aveva spiegato come i sintomi di questa variante fossero in realta piuttosto lievi e poco preoccupanti. Ma cosa dice invece l'Oms?

I sintomi

La dottoressa Coetzee ha parlato di sintomi lievi, riconducibili a spossatezza e ad una leggera tachicardia. Nessuna perdita di olfatto o di gusto. Stando ai dati a disposizione in Europa in possesso dell'Organizzazione mondiale della sanità, i soggetti positivi alla variante Omicron sviluppano in effetti una malattia più leggera rispetto alle altre mutazioni, come la Delta. Fino ad ora si sono riscontrati sintomi come stanchezza, dolori muscolari ed ossei, mal di testa di lieve e media intensità e gola irritata, con tosse secca.

Il prurito alla gola, in particolare, sembra essere caratteristico. Non si parla invece di problemi più seri, come febbre, difficoltà respiratorie ed alterazione della saturazione dell'ossigeno nel sangue, con compromissione polmonare.

Il punto dell'Oms

Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, come riportato da il Giorno, non sono stati inoltre riscontrati sino ad ora decessi legati alla Omicron. Rimane tuttavia l'allerta perché, spiega l'Oms, questa variante comporta comunque "un rischio molto alto a livello globale". Probabilmente questa mutazione del virus si diffonderà molto facilmente in tutto il mondo, ma "resta da determinare quanto sia pericolosa e contagiosa".

Attualmente, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, non è possibile sapere se la Omicron riesca a provocare una malattia più grave rispetto alle altre varianti incontrate sino ad ora. Stando agli ultimi dati, pare ci sia un tasso maggiore di ricoveri in Sudafrica, ma non è ancora chiaro se questo sia strettamente collegato alla variante Omicron. I casi inziali di infezione riscontrati riguardano degli studenti universitari che, essendo giovani, tendono in ogni caso a sviluppare una malattia più lieve. "Per capire il livello di gravità dell'infezione causata da Omicron servirà più tempo (da alcuni giorni ad alcune settimane). Comunque si ricorda che tutte le varianti del Covid-19, inclusa la Delta, possono causare malattia grave o morte, in particolare nelle persone più vulnerabili", precisano dalla Oms.

Il consiglio, dunque, resta quello di insistere con vaccini e mascherine, in attesa di conoscere meglio questa variante, ancora oggetto di studio.

La situazione in Europa

Al momento l'Oms invita comunque alla prudenza. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha fatto sapere che ad oggi "sono 34 i casi confermati di variante Omicron segnalati in 9 Paesi dell'Unione europea: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna".

Tutti i soggetti positivi hanno sviluppato la malattia dopo viaggi in Paesi africani.

Fra di loro, nessun caso grave e nessun decesso.

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