Ultim'ora
Bce: tassi giù al 3%. Stmati risparmi sui mutui per 140 euro l'anno
Ultim'ora
Bce: tassi giù al 3%. Stmati risparmi sui mutui per 140 euro l'anno

Russiagate, Cohen accusa Trump: "Mi vergogno di aver lavorato per lui"

L'ex avvocato del presidente degli Stati Uniti, davanti alla commissione di Vigilanza della Camera, ha definito Trump "un razzista, un truffatore, un imbroglione". Ora si attende la risposta di The Donald

Russiagate, Cohen accusa Trump: "Mi vergogno di aver lavorato per lui"

L'attacco dell'ex avvocato Michael Cohen al presidente Donald Trump è durissimo. Di fronte alla commissione di Vigilanza della Camera, colui che fu legale del presidente degli Stati Uniti non ha usato mezzi termini, accusando il capo della Casa Bianca di essere un "razzista, un truffatore, un imbroglione".

"Sono qui per dire al popolo americano quello che so del presidente Trump", ha detto Cohen nelle sue accuse rivolto al leader Usa. "Mi pento del giorno in cui ho detto sì a Trump" e "provo vergogna per il fatto di avere scelto di partecipare a tenere segreti gli illeciti di Trump anziché ascoltare la mia coscienza", ha aggiunto l'avvocato. Il legale è stato già condannato a tre anni per i reati di carcere per frode fiscale, falsa testimonianza e violazione del codice elettorale.

Le accuse sviscerate dall'ex avvocato sono pesanti. Il legale ha infatti ammesso di aver pagato per Trump una pornostar con cui aveva avuto una relazione e soprattutto di mentire a Melania, oggi First lady. Una donna che il legale ha definito "gentile e buona" e che a suo dire non meritava quanto dice di aver fatto l'avvocato per il marito. E a tal proposito ha detto che presenterà prove inconfutabili.

Ma per quanto riguarda il Russiagate, la mega indagine da cui partono queste testimonianze, il discorso si è fatto diverso. Cohen ha infatti voluto ribadire che non è in possesso né ha conoscenza di prove sulla diretta collusione fra Trump e la Russia durante le presidenziali, ma che ha dei "sospetti". Ma ha detto ancora l'ex legale del presidente Usa.

Tuttavia ha precisato di non voler usare il termine "collusione". E i suoi sospetti si riferiscono in particolare all'estate del 2017, quando lesse sulla stampa di un incontro nel 2016 alla Trump Tower tra Donald jr, membri della campagna per le presidenziali ed esponenti russi.

"Mi sono ricordato di essere nella stanza di Mr Trump, probabilmente all'inizio del giugno 2016, quando qualcosa di strano è successo. Mi ricordo che Don jr si avvicinò a Trump parlando a bassa voce dicendo, 'l'incontro è organizzato'. Mi ricordo che Trump disse 'Ok bene, fammi sapere".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica