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Brasile, primo sì all'impeachment di Rousseff

La Camera dei Deputati brasiliana ha approvato con 367 sì l'apertura del procedimento di impeachment contro la presidente Dilma Roussef

Brasile, primo sì all'impeachment di Rousseff

La Camera dei Deputati brasiliana ha approvato con 367 sì l'apertura del procedimento di impeachment contro la presidente Dilma Roussef, una misura che dovrà ora passare per l'approvazione del Senato. I sostenitori del procedimento hanno raccolto i 342 voti minimi necessari sul totale dei 513 legislatori perché il procedimento passi ora all'esame dell'altro ramo del parlamento. Al Senato verrà istituita una commissione speciale che nel giro di dieci giorni massimo si esprimerà sulla richiesta dei deputati. Successivamente, la decisione della commissione verrà sottoposta alla plenaria della Camera alta dove bastano 41 voti su un totale di 81 legislatori per il via libera definitiva all'apertura del processo di messa in stato di accusa del presidente. A partire da quel momento la presidente verrebbe allontanata dall'incarico mentre eserciterebbe le funzioni di Capo dello Stato il suo vice.

Nelle strade delle città brasiliane centinaia di migliaia di persone hanno assistito in diretta al voto, festeggiando poi il duro colpo a Rousseff. Milioni di persone hanno assistito al voto in diretta da bar e ristoranti, nelle case o su schermi giganti nelle strade, allo stesso modo in cui di solito assistono alle partite di calcio. Fuori dal Congresso a Brasilia, a tenere separati i due fronti è stata allestita una barriera lunga un chilometro e alta 2 metri, simbolo dello scontro politico. Sul lato pro-impeachment, centinaia di sostenitori si sono abbracciati, hanno cantato e brindato. Dall'altra parte, intanto, le bandiere scendevano sempre più sino ad essere lasciate a terra. "L'impeachment manda un chiaro messaggio: la politica di questo Paese va ripulita", ha detto una dimostrante. Molti critici del processo lo considerano un referendum sulla popolarità di Rousseff, attualmente sceso a numeri a una sola cifra, e un precedente pericoloso sulla destituzione dei leader eletti. Sottolineano anche che la presidente è accusata di uno stratagemma economico comunemente utilizzato da molti politici al potere.

L'avvocato generale dello Stato brasiliano, José Eduardo Cardozo, ha dichiarato che la presidente Dilma Rousseff ha ricevuto con "indignazione e tristezza" la decisione della Camera dei deputati a favore del suo impeachment. "Chi è favorevole alla democrazia non può essere favorevole a ciò che è accaduto oggi", ha affermato, "questa decisione non abbatterà la presidente" che ha "dedicato la vita a lottare per la democrazia". Ha aggiunto: "Se qualcuno crede che lei si piegherà di fronte a ciò che è accaduto oggi si sbaglia, perché lotterà così come ha lottato contro la dittatura per evitare che ci sia un altro colpo di Stato". L'avvocato generale ha inoltre sminuito le accuse, basate su manovre contabili del governo per "correggere" i risultati di 2014 e 2015.

Se il Senato approverà l'impeachment, secondo Cardozo, il Brasile ricorderà questo fatto come "il golpe dell'aprile 2016".

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