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L'Ue vuole usare il voto della Scozia per colpire Londra

Il 6 maggio gli scozzesi sono chiamati a votare per le parlamentari. Con una lettera, 170 tra artisti ed intellettuali europei chiedono che l'Ue accolga la Scozia a braccia aperte, andando così a creare un'ulteriore divisione nel Regno Unito

L'Ue vuole usare il voto della Scozia per colpire Londra

Il 6 maggio in Scozia ci saranno le elezioni parlamentari, la cui campagna sarà dominata in particolare sulla volontà di indire un nuovo referendum sull’indipendenza scozzese. A questo proposito sono scese in campo 170 figure del mondo artistico, tra scrittori ed intellettuali, i quali hanno partecipato a redigere una lettera indirizzata ai leader europei. Nella lettera, firmata tra gli altri da Roberto Saviano ed Elena Ferrante, si precisa che se la Scozia intende tornare in Europa, verrà accolta nel migliore dei modi.

Il processo consueto è che la Ue risponda a una richiesta di adesione solo qualora questa arrivi da un paese indipendente”, si legge nella lettera pubblicata da diversi quotidiani europei. “La Scozia merita un iter diverso. Finché è legalmente parte del Regno Unito, il governo scozzese non può negoziare con l’Ue. Ma l’Ue può dichiarare che – poiché la Scozia è già stata a lungo parte dell’Unione – se diventasse legalmente e democraticamente indipendente non dovrebbe fare domanda come un “nuovo” paese candidato. L’Ue e gli stati membri dovrebbero fare un’offerta di adesione aperta e unilaterale, una proposta eccezionale per andare incontro alle circostanze eccezionali della Scozia”.

L’iniziativa, che arriva a una settimana dal voto, ha un chiaro obiettivo: portare la Scozia verso l’Europa, distanziandola dalla Gran Bretagna e creando spaccature all’interno del Regno Unito. In Scozia partiti come lo Scottish National Party spingono affinché agli scozzesi venga chiesto se intendono tornare a far parte dell’Europa, mentre i conservatori laburisti e i liberaldemocratici si sono espressi contrari all’indipendenza, sostenendo che al momento le priorità del Paese sono altre. Micheal Russell, presidente del partito, ha affermato che sarebbe “auspicabile” che venga indetto un referendum sul rientro della Scozia in Europa, se quest’ultima deciderà di essere indipendente dal Regno Unito. Le parole di Russell, ha scritto l'Independent hanno sollevato un polverone. Russell è stato accusato di creare “confusione” e “poca chiarezza” a pochi giorni dal voto, alimentando così un clima di tensione negli elettori.

La leader dell’SNP Nicola Sturgeon dal canto suo si è difesa affermando che il referendum non è necessario. “Questa non è la mia politica”, ha dichiarato la Sturgeon, per la quale la posizione degli scozzesi è chiara fin dal voto per la Brexit, quando il 62 per cento dei cittadini votò contro. “La maggior parte degli scozzesi vuole far parte dell’Ue”. Approfittando delle previsioni che danno per certa l’elezione di un parlamento a maggioranza indipendentista, l’Europa, con la sua iniziativa ha ribadito la volontà di volere la Scozia tra le sue fila, isolando sempre di più la Gran Bretagna, in nome di una democrazia, che secondo il conservatore Dean Lockhart, recherebbe solamente altri danni alla Scozia. “Gli europei devono sempre battersi per democrazia e solidarietà” , riporta la lettera.

Vi chiediamo dunque di esprimere la nostra comune solidarietà con i cittadini della Scozia e di supportare la scelta democratica della Scozia sul suo futuro”.

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