Alexei Navalny, arrestato ieri a Mosca, è comparso oggi in tribunale. Finito in manette insieme ad altre centinaia di persone durante le manifestazioni contro la corruzione, ha rilasciato alcune dichiarazioni su Twitter: "Verrà il giorno in cui noi giudicheremo loro, ma quel giorno lo faremo in maniera onesta". Ed ha pubblicato un selfie scattato nell'aula del tribunale regionale di Tver. Se riconosciuto colpevole l'attivista potrebbe essere imprigionato per 15 giorni con l'accusa di corteo non autorizzato.
Всем привет из Тверского суда. Настанет время, когда и мы будем их судить (только уже честно) pic.twitter.com/zs6ueJMM8o
— Alexey Navalny (@navalny) 27 marzo 2017
Decine di migliaia di manifestanti sono scesi ieri in piazza in tutta la Russia nella più grande manifestazione anti-governativa da 5 anni. La polizia russa parla di circa 500 persone fermate, mentre i gruppi per i diritti umani parlano di oltre 1.000 arresti. L'Unione europea e gli Stati Uniti hanno chiesto alle autorità russe di rilasciare i manifestanti.
Mosca risponde respingendo al mittente le accuse e parlando di provocazioni. Molti minorenni scesi in piazza ieri in Russia per protestare contro la corruzione sono stati pagati.
"Abbiamo delle informazioni riguardo al fatto che dei minorenni hanno partecipato alle manifestazioni di Mosca dietro la promessa di ricompense finanziarie", ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Ed ha aggiunto che le accuse del governo si basano "su dei fatti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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