Il serial killer con le vittime nel carrello della spesa

Eugene Robinson, 35 anni, uccideva le sue vittime lasciando i resti nel carrello della spesa. "Faceva loro cose indicibili" ha spiegato la polizia di Washington. Il serial killer è stato arrestato

Il serial killer con le vittime nel carrello della spesa

Un carrello della spesa, abbandonato all'esterno di un motel, con dentro i resti delle vittime. È la "firma psicologica" con cui Anthony Eugene Robinson, 35 anni, di Washington, siglava i suoi delitti. Il serial killer - noto alle cronache come "shopping kart killer" - è già accusato di quattro omicidi. "Ciò che preoccupa è che Robinson non è diventato quello che è tre mesi fa", ha dichiarato il capo della polizia Kevin Davis. Secondo gli inquirenti il 35enne potrebbe aver mietuto molte più vittime di quelle accertate finora.

Il killer del carrello della spesa

Ogni serial killer ha un modus operandi e un "marchio criminale". Michele Profeta, ad esempio, lasciava alcune carte da gioco e una lettera scritta col normografo accanto ai cadaveri. Lo stesso si dica per Donato Bilancia - il "killer delle prostitute" - o Jeffrey Dhamer, tra i seriali più prolifici della storia. Anthony Eugene Robinson, l'assassino seriale di Washington, preferiva un carrello della spesa per firmare gli omicidi. Non uno qualunque, ma di quelli a buon mercato - col telaio metallico e il cestello in plastica traforata di colore rosso - dove ammassava i resti delle sue vittime alle quali, secondo quanto riferito dagli inquirenti, faceva "cose raccapriccianti".

Il modus operandi

Il modus operandi è quello "tipico" del predatore sessuale. Robinson adescava le vittime - perlopiù giovani donne single - su siti di appuntamenti al buio come "plenty of fish" e "Tagged". Dopo aver concordato un incontro con la malcapitata di turno ne abusava miseramente costringendola a torture inenarrabili. Dopodiché caricava il corpo depezzato nel carrello della spesa salvo poi abbandonarlo in qualche area dismessa nei dintorni di Washington. In alcuni casi, i resti venivano inseriti all'interno di un grosso contenitore in plastica lasciato in un'area dismessa.

Le vittime

Le vittime accertate sono già quattro. Le prime due sono state rinvenute lo scorso novembre in un terreno abbandonato di Harrisonburg, in Virginia: si tratta di Tonita Lorice Smith di 39 anni e Allene Elizabeth Redman di 54. Circa un mese dopo l'arresto di Robinson, nel corso di un sopralluogo nella contea di Fairfax, la polizia ha trovato un carrello della spesa nei pressi di un motel. All'esterno della struttura c'era un contenitore in plastica con dentro i resti di altre due donne identificate mediante test genetico: Cheyenne Brown, 29 anni e Stephanie Harrison, 48 anni. Una probabile, quinta vittima è stata rinvenuta nella zona di Washington ieri sera. Secondo la polizia, Robison potrebbe essere stato l'autore di un numero considerevole di omicidi: "Non è diventato improvvisamente quello che è", ha spiegato il capo della polizia Kevin Davis.

Adesso le ricerche sono state estese a gran parte della costa orientale degli Stati Uniti, in relazione a
tutte le segnalazioni di persone scomparse fornite da 35 dipartimenti di polizia. Il 35enne si trova recluso nel carcere della Rockingham County, in Virginia, ed è probabile che vi resterà per molto tempo.

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