"Quel sindacato infiltrato dai servizi. Forse Giulio Regeni è stato venduto"

L'accusa da chi aiutava il ricercatore: "Tra gli ambulanti molti informatori"

"Quel sindacato infiltrato dai servizi. Forse Giulio Regeni è stato venduto"

Anche la responsabilità di qualcuno tra i sindacalisti con cui lavorava Giulio Regeni potrebbe essere la chiave per arrivare alla soluzione del caso di omicidio. Il giovane ricercatore italiano lavorava in Egitto a tematiche che avevano a che fare con i diritti dei lavoratori ed è chi collaborava con lui ad avanzare dubbi su quanto gli è successo.

In un'intervista a Repubblica Hoda Kamel, ricercatrice del Centro egiziano per i diritti sociali ed economici, spiega di avere visto Regeni per l'ultima volta sei giorni prima della sua sparizione, il 19 gennaio, "per parlare dell'ipotesi di un salario minimo in Egitto". Quasi un mese dopo, il 16 febbraio, la convocazione da parte delle autorità, per due interrogatori legati all'inchiesta.

La Kamel ipotizza che il suo lavoro con il sindacato degli ambulanti possa avere in qualche modo influito sulla fine che ha fatto. Ci sarebbero state incomprensioni che "potrebbero essere state alla base sia di una vendetta di Abdallah (il leader dei lavoratori, ndr) nei confronti di Giulio, ovvero l'occasione che le autorità hanno avuto per arrestarlo".

Ci sono molti informatori della polizia tra i lavoratori

ambulanti, è la Kamel a confermarlo. E se non è chiaro se effettivamente Regeni sia stato "venduto" dal sindacato, "sicuramente il capo del sindacato degli ambulanti potrebbe essere un 'agente' della polizia".

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