Al-Jazeera ha intervistato il leader siriano di al-Qaida

Dice che il suo gruppo non attaccherà l'Occidente, ma per alcuni analisti la sua comparsata non è altro che uno spot per gli estremisti

Un combattente ribelle della fazione estremista di Jabhat al-Nusra
Un combattente ribelle della fazione estremista di Jabhat al-Nusra

Una lunga intervista al leader del Fronte al-Nusra, espressione in Siria di al-Qaida, è andata in onda ieri sera sul canale arabo di al-Jazeera.

Abu Mohammed al-Golani ha ribadito al canale del Qatar che l'obiettivo principale del gruppo è rovesciare il regime di Damasco, aggiungendo che - almeno per il momento - gli estremisti non hanno intenzione di colpire direttamente l'Occidente.

Nell'intervista esclusiva, il numero uno del gruppo siriano ha messo in chiaro che i suoi uomini combattono prima contro le forze lealiste di Damasco e poi contro i loro alleati impegnati nella guerra civile, come gli Hezbollah libanesi.

Ha aggiunto che al-Qaida non ha in mente di utilizzare la Siria come base di lancio per attacchi contro l'Occidente, perché la leadership di al-Qaida, al-Zawahiri in particolare, non lo vuole. Non se gli Stati Uniti smetteranno di prendere di mira il gruppo.

Da Washington erano arrivate a fine settembre notizie su strike aerei in Siria, che avevano colpito l'Isis e un gruppo di cui fino a quel momento si sapeva ben poco, Korasan. Già allora alcuni analisti avevano espresso dubbi sull'esistenza di questa formazione che, a stare a sentire gli Stati Uniti, progettava attacchi contro l'Occidente. Una versione dei fatti che combacia con quella fornita da al-Golani.

Il leader di al-Nusra sostiene che Khorasan in realtà non esista e sia solamente una copertura inventata per permettere all'Occidente di prendere di mira anche il gruppo legato ad al-Qaida, all'interno del quale - questo sì - ci sono uomini che arrivano dal Khorasan, il nome con cui viene definita un'area che, nella mitologia jihadista, comprende Afghanistan, Pakistan e scampoli di Stati limitrofi.

L'intervista ad al-Golani, sostiene un'analisi pubblicata da un gruppo che si occupa di sicurezza, è soltanto uno spazio commerciale concesso ad al-Nusra, che poco aggiunge a quanto già si sapeva e nel quale il suo leader tenta di presentare il gruppo come "moderato", rivestendolo di un'importanza maggiore di quella che ha sul campo.

È tuttavia vero che i jihadisti hanno mostrato negli ultimi mesi una facciata più tollerante, convivendo con altre formazioni che

combattono nella guerra civile. Quanto di vero ci sia in questo nuova "strategia" di al-Nusra, o quanto invece sia una copertua di un'anima ben più radicale, che punta alla creazione di un Califfato, per ora è impossibile dirlo.

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