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Siria, Navi e soldati russi contro Isis. L'America frena: "Preoccupati"

Putin in campo al fianco di Assad: personale militare russo si trova già in Siria per combattere i tagliagole del Califfato

Siria, Navi e soldati russi contro Isis. L'America frena: "Preoccupati"

All'inizio erano voci, supposizioni, video, adesso arrivano le prime ammissioni. "Esperti militari russi aiutano i siriani a padroneggiare le strumentazioni russe; non riusciamo a comprendere tutta questa isteria anti russa" a parlare è Maria Zakharova, porta voce del ministero degli Esteri russo. "Abbiamo fornito alla Siria armi e attrezzatura militare per moltissimo tempo" continua la Zakharova che non nasconde il fastidio di Mosca per le preoccupazioni americane ed europee.

Da diverso tempo la Russia opera in Siria, soprattutto nella zona di Latakia e intorno al porto di Tartous unico sbocco nel mediterraneo dell'ex Paese sovietico. L'escalation russa al fianco di Damasco ha preoccupato non poco gli Stati Uniti. Per il Segretario di Stato Usa, John Kerry le mosse di Mosca porterebbero verso "più aspre violenze e non sarebbero affatto di aiuto". L'azione della Russia mira a difendere la posizione del presidente siriano Bashar al-Assad, cosa che invece non piace a Washington, come spiega il portavoce della Casa Bianca, Eric Schultz: "Serve è una soluzione diplomatica.E Assad deve andare via".

Lo scorso 7 settembre hanno formalmente chiesto alla Grecia di non concedere il proprio spazio aereo ai voli russi, richiesta respinta da Atene. Nella giornata di ieri la Bulgaria ha chiuso lo spazio aereo ai russi, scatenando le ire del Cremlino che però ha incassato il sostegno, e lo spazio aereo, dell'Iran, solido alleato di Assad. Anche l'Ucraina, nella giornata di oggi, ha comunicato, per bocca del premier Arseni Iatseniuk, che chiuderà il proprio spazio aereo ai velivoli russi diretti in Siria.

Non nasconde la sua preoccupazione anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che parla di gesti inutili che "non contribuiranno a risolvere il conflitto". Mentre Francia e Gran Bretagna iniziano le operazioni aeree contro lo Stato Islamico, predica calma la Germania, che per bocca del ministro degli Esteri fa sapere che "serve una soluzione politica".

Nonostante i mugugni americani ed europei la Russia tira dritto con la Zakharova che rincara la dose: "se saranno richieste misure aggiuntive da parte nostra per aumentare il sostegno alla lotta anti terrorismo daremo un'adeguata valutazione alla questione".

Anche il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha parlato delle operazioni russe in territorio siriano: "I militari russi sono in Siria già da diversi anni e con gli ultimi voli abbiamo portato non solo armi, previsti da contratti precedenti, ma anche aiuti umanitari". Lavrov ha spiegato anche che l'incremento di uomini e mezzi delle ultime settimane deriva dalla precisa volontà di supportare Assad: "equipaggiamo equipaggiare l'esercito siriano con tutto ciò che è necessario per non permettere un altro scenario libico". In realtà l'azione di Mosca mira ad intervenire anche in Iraq, con lo stesso ministro che ha confermato l'intenzione di aiutare lo Baghdad contro lo Stato Islamico. Per quanto riguarda la preoccupazione americana, Lavrov ha detto che la decisione di Washington di non cooperare con Assad è un "errore colossale", ma soprattutto che gli Usa voglio "dare corda ai terroristi dell'Isis per abbattere il governo di Damasco"

Nei giorni scorsi sarebbero atterrati a Latakia tre aerei militari russi due Antonov 124 Condor e un cargo con personale militare. Secondo la stampa saudita parte dell'areoporto della città sarebbe sotto il controllo russo in attesa di nuovi uomini e mezzi.

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