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Siria, la Russia ha consegnato quattro lanciatori S-300

La Russia ha ceduto alla Siria quattro lanciatori S-300PMU-2 Favorit, pari a sedici missili pronti al lancio, con un raggio di intercettazione di 200 km

Siria, la Russia ha consegnato quattro lanciatori S-300

La Russia ha consegnato quattro sistemi missilistici terra-aria S-300 in Siria. E’ quanto ha annunciato il Ministero della Difesa russo. Mosca ha consegnato quattro lanciatori e 49 sistemi di supporto inclusi radar e veicoli di controllo.

“Entro il 20 ottobre, l'esercito completerà l'installazione di un sistema di comando e controllo di difesa aerea unificato in Siria. Il personale siriano sarà perfettamente addestrato con il sistema d’arma S-300 entro i prossimi tre mesi”.

Siria: La griglia di difesa missilistica

La linea di difesa aerea dell’esercito siriano si basa prevalente sulla griglia strategica formata dagli S-200, in grado di inquadrare bersagli ad oltre 300 km e sui sistemi a medio raggio Buk-M2E. L’esercito regolare siriano mantiene in servizio anche un certo numero di sistemi missilistici SA-3 schierati nelle aree sensibili del paese.

S-125Neva/Pechora

L’S-125 Neva/Pechora, nome in codice Nato Goa SA-3, è un sistema missilistico di difesa terra-aria a corto raggio, progettato per distruggere minacce stratificate a basse e medie altitudini. La sua portata effettiva è di 25 chilometri. Entrato in servizio nel 1961, è in grado di tracciare contemporaneamente sei bersagli, ingaggiandone due.

Pantsir-S1

Nell’ottobre del 2016 Mosca ha fornito all’esercito regolare siriano un certo numero di sistemi Pantsir-S1 o Carapace, nome in codice NATO SA-22 Greyhound. Si tratta di un sistema binato a corto-medio raggio dotato di due cannoni antiaerei da 30 millimetri 2A38 a doppia canna e fino a dodici missili 57E6/E. Il sistema è progettato per acquisire una varietà di bersagli ad altitudini comprese tra i cinque metri ed i dieci chilometri ad una distanza minima di 200 metri fino ad un massimo di 20 chilometri. Presentato per la prima volta nel 1995 è entrato in servizio con l’Air Force russa il 18 marzo del 2010. E’ costantemente modificato da allora. Il Pantsir-S1 può contemporaneamente impegnare due obiettivi separati di diversa tipologia anche in movimento. I due canali indipendenti di orientamento operano ad un angolo di 90 x 90 sia in azimuth che in elevazione. Ogni piattaforma è dotata di radar di controllo del fuoco e di sensore elettro-ottico. I cannoni 2A38 possono ingaggiare bersagli aerei e di superficie fino a 4 km di distanza e fino a 3 km di altitudine. A seconda delle condizioni del contesto e delle varianti di impiego operativo, il sistema Pantsyr-S1 può operare in modo autonomo o combinato. I russi stanno attualmente modernizzando l’intera flotta Pantsir-S interna con l’adozione di nuovi missili che aumenteranno la gittata del 50% rispetto alla versione standard e da esportazione. Russia e Siria siglarono nel 2008 un contratto per l’acquisizione di 36/50 sistemi anti-aerei e circa 700 missili per un valore complessivo di 730 milioni di dollari. La fornitura è stata conclusa soltanto in parte a causa delle difficoltà economiche di Damasco, con ultimo lotto consegnato nel 2013. Il Cremlino ha ripreso la fornitura senza richiedere il pagamento anticipato.

La difesa missilistica russa in Siria

In Siria, la Russia mantiene un raggio di copertura di circa 500 km a 360 gradi

Dal novembre del 2015, Mosca schiera a ridosso del porto di Tartus, una flottiglia con la presenza fissa di un incrociatore missilistico classe Slava che conferisce una copertura di 150 km a 360 gradi. Ogni incrociatore classe Salva è armato con 64 missili terra aria S-300 PM-2 di ultima generazione, in grado di abbattere sia caccia che missili balistici. A 77 km di distanza si trova la base di Hmeymim con una doppia linea di difesa strategica mobile ed interconnessa. I sistemi S-300 e S-400 rappresentano la punta più alta dei sistemi di difesa terra-aria russi. Sono progettati per proteggere le aree di importanza strategica. Ogni batteria può attaccare più di una mezza dozzina di obiettivi simultaneamente, tracciandone 80. L’intera Siria occidentale (ci riferiamo alle sole piattaforme terrestri) è coperta da una griglia di difesa integrata e collegata in rete formata da sistemi S-300/S-400 con seconda linea affidata ai Pantsir-S1. Tale rete di difesa è dedicata alla esclusiva copertura delle aree e delle strutture di competenza russe.

Russia: Sistema di difesa missilistica S-300VM Antey-2500

L’S-300VM Antey-2500, denominazione Nato SA-23 Gladiator \ Giant, è un sistema mobile di difesa aerea multicanale a medio-lungo raggio della Almaz – Antey. E’ progettato per contrastare minace stratificate come missili balistici e piattaforme strategiche a bassa osservabilità. Può rilevare bersagli fino a 250 km ad un altitudine compresa dai 250 metri ai 30 chilometri. L’Antey può contemporaneamente impegnare 24 piattaforme, comprese quelle a bassa osservabilità o 16 missili balistici con una RCS, sezione equivalente radar, di 0,02 metri. La velocità massima di intercettazione è di 4500 metri al secondo. L’Antey-2500 può proteggere efficacemente una superficie massima di 2.500 mq. L’SA-23 lancia due tipi di missili altamente manovrabili: il 9M82M ed il 9M83M. Il primo è progettato per intercettare missili balistici a medio raggio ad una distanza massima di 200 km. Il missile 9M83M è ritenuto in grado di contrastare le minacce a corto raggio. Le due varianti possono essere configurate nella medesima batteria. Un battaglione SA-23 in configurazione standard include sei missili 9M82M (Giant) e 24 9M83M (Gladiator). I radar conferiscono una diversa copertura in azimuth ed emisferica in elevazione: la differenza dipende dal tipo di schermatura primaria e secondaria. Secondo i dati ufficiali, l’S-300VM Antey-2500 ha una probabilità di intercettare un obiettivo balistico pari al 98%. L’ultimo asset in via di sviluppo, è il sistema a medio e corto raggio S-350 Knight. A differenza degli attuali S-300, il nuovo veicolo di lancio S-350 trasporta 12 missili (due varianti). L’S-300 standard ne trasporta soltanto quattro. L’S-300 è ritenuto letale contro tutti i caccia di quarta generazione e, comunque, contro tutte le piattaforme non dotate di tecnologia stealth.

Russia: Sistema di difesa missilistica S-400

La versione S-400 è stata progettata proprio per intercettare le minacce stealth occidentali. L' S-400 Triumph (denominazione NATO SA-21 Growler) è un sistema missilistico antiaereo russo progettato per distruggere tutti gli obiettivi aerospaziali moderni ed avanzati ad una distanza massima di 400 chilometri (248,5 miglia), una gittata praticamente doppia al MIM-104 Patriot americano. L’S-400 può tracciare simultaneamente fino ad 80 bersagli (velivoli, missili balistici e strategici) . La velocità massima utile per l’intercettazione è di 4,8 chilometri al secondo. Tra i target che i russi affermano di riuscire ad identificare ed abbattere figura l’F-22 e l’F-35. L'S-400 può essere utilizzato anche contro obiettivi terrestri.

Siria: Quale versione dell’S-300 hanno consegnato i russi?

Mosca non ha specificato quale versione del sistema S-300 sia stata consegnata in Siria. Abbiamo tuttavia un dato fornito proprio dal Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Quest’ultimo, parlando poche ore fa al Consiglio di sicurezza presieduto da Vladimir Putin, ha testualmente affermato che gli S-300 consegnati in Siria hanno una portata di 124 miglia pari a 200 km. Tale dato sarebbe in linea con la variante PMU-2 dell’S-300, quella cioè sviluppata appositamente per l'esportazione. Si tratta anche dell’ultima versione disponibile per il mercato. L'S-300PMU-2 Favorit deriva dalla versione interna S-300PM-2.

Russia: S-300PMU-2 Favorit/SA-20B Gargoyle B

Il Favorit è il sistema di difesa missilistica più avanzato disponibile per l'esportazione. Il suo radar ha un'autonomia di 300 km e può simultaneamente rilevare e tracciare 100 bersagli e ingaggiarne 36. Il Favorit utilizza i missili 48N6E2 e 9M96E2. I primi sono stati progettati per distruggere i missili balistici. I missili 9M96E2 sono stati concepiti per distruggere specifici bersagli come i veicoli di rientro a bassa quota, i missili da crociera ed altri sistemi d'arma a guida di precisione.

Dove saranno schierati gli S-300?

Sarebbe opportuno chiarire l'attuale capacità S-300 schierata in Siria. Un battaglione S-300 russo standard è composto da sei TEL pari a 24 missili. Un reggimento è formato da dodici lanciatori pari a 48 missili pronti al lancio. La Russia ha consegnato ai siriani quattro lanciatori S-300, pari a sedici missili, conferendo a Damasco una discreta capacità di intercettazione, ma comunque degna di nota per Israele e la Coalizione a guida Usa. Se i quattro lanciatori venissero schierati nella parte meridionale della Siria, gli S-300PMU-2 Favorit con un raggio di 200 km sarebbero in grado di monitorare il traffico aereo proveniente da Israele (ma non di abbattere i caccia in fase di decollo). I Favorit sarebbero certamente in grado di monitorare lo spazio aereo del Libano. Tuttavia tale architettura lascerebbe scoperta la parte nord-occidentale del Paese, la stessa utilizzata da Israele nell'ultimo raid che ha provocato l'incidente del Coot russo e la morte ell'equipaggio a bordo. Israele ha già ribadito di essere disposto a sostenere i costi ed i rischi di tali operazioni in territorio nemico. In ogni caso i Sam consegnati in Siria imporrano delle opportune scelte tattiche per le forze aeree che volano sul Paese, potenzialmente nel raggio d'azione degli S-300. Senza dimenticare, infine, che in caso di attacco gli F-35I di Israele colpirebbero proprio i sistemi di difesa di ultima generazione siriani. Realisticamente, ci vorranno ancora parecchi mesi prima che i militari di Assad imparino a gestire il sofisticato sistema di difesa aerea. Nel frattempo, gli S-300 saranno certamente gestiti dai militari russi. Tradotto significa che Tel Aviv potrebbe essere temporaneamente costretta a non colpire le batterie S-300, qualora decidesse di attaccare le aree nel raggio del sistema di difesa. Il coordinamento della campagna aerea della Coalizione non tiene conto del governo di Damasco ed opera senza aver mai richiesto tale permesso. Tuttavia, particolari azioni militari sono state comunicate al rappresentante siriano alle Nazioni Unite.

Non sappiamo se Mosca consegnerà in futuro altri sistemi S-300.

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