Starebbe considerando anche l'opzione militare l'amministrazione Trump. Questo dice la Cnn, secondo cui a Washington in queste ore si ragiona a 360 gradi su una possibile rappresaglia dopo quanto avvenuto a Khan Sheikhoun, nella provincia siriana di Idlib, dove in molti sono rimasti vittima di un attacco chimico, quello che secondo i russi è invece un bombardamento su un deposito chimico dei ribelli islamisti.
Quale che sia la verità, le reazioni a livello internazionale non si sono fatte attendere. Se alla Casa Bianca una decisione ancora non è stata presa sulla questione, sembra tuttavia che continuino serrate le discussioni con il segretario alla Difesa, James Mattis. E che la strategia degli Stati Uniti, fino a pochi giorni fa convinti che "rimuovere Assad" non fosse più una priorità, possa ora essere cambiata.
I falchi repubblicani caldeggiano in queste ore operazioni che possano mettere fuori uso l'aviazione siriana, responsabile dei bombardamenti, di cui - secondo la Nbc - gli americani avrebbero prove certe, perché un aereo siriano sarebbe stato osservato dai radar statunitensi mentre era impegnato nell'attacco.
"Non ci sono dubbi", secondo il segretario di Stato, Rex Tillerson, che la responsabilità debba essere cercata a Damasco. E se non ci sono stati al momento contatti diretti tra Putin e Trump, Tillerson ha però chiamato il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, per discutere dell'attacco in Siria.
"Occorre un impegno della comunicà internazionale. Prima per sconfiggere Isis in Siria e poi per arrivare al critico processo che porterà all'uscita di scena di Assad", ha detto, lasciando anche intendere che Mosca deve considerare attentamente "il sostegno che continua a fornire al regime".
"Qualcosa dovrà succedere", ha aggiunto sibillino Trump, senza lesinare però accuse alla Siria. "Penso che quello che ha fatto Assad sia terribile, un crimine vergognoso che non sarebbe dovuto accadere e non si doveva permettere che accadesse".
Arrivano intanto da Ankara le prime analisi secondo cui l'attacco sarebbe avvenuto con il sarin. "Allah vendicherà le vittime", ha tuonato Erdogan, definendo Assad un "assassino".
Il presidente turco è da anni convinto che a Damasco si debba ribaltare la leadership e se di recente ha cambiato tono è solo in virtù di una ritrovata allenza con la Russia. A lungo ha sostenuto fazioni ribelli islamiste attive contro i lealisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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