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Un solo sottomarino Usa potrebbe cancellare la Corea del Nord

Un sottomarino classe Ohio potrebbe lanciare centinaia di testate da 455 kt cancellando per sempre la Corea del Nord. Non esiste veto all’ordine di attacco nucleare del Presidente degli Stati Uniti

Un solo sottomarino Usa potrebbe cancellare la Corea del Nord

Donald Trump, come Presidente degli Stati Uniti, potrebbe ordinare in ogni momento il lancio di venti missili Trident II D5 pari a 160 testate a rientro multiplo indipendente contro la Corea del Nord, probabilmente cancellandola per sempre dalla cartina geografica. Sarebbe una decisione “proporzionale”, considerando che altre 500 testate sarebbero sempre pronte al lancio. Secondo il concetto della ridondanza Usa, da quattro a sei sottomarini Ohio, intesi anche come boomer, sono sempre in mare a copertura di potenziali obiettivi. Il concetto della proporzionalità si applica soltanto per la scelta delle testate da impiegare. Approssimativamente, i sottomarini balistici trasportano 890 testate. La linea morbida di attacco è formata da 506 testate W76/Mk4A da 100 kt. La linea pesante da attacco è formata da 384 testate pesanti W88 / MK5 da 455 kt. Il tempo necessario per lanciare un attacco nucleare è stimato in otto / dodici minuti. E’ un grado distruttivo inimmaginabile. L’ordigno che colpì Hiroshima aveva una resa esplosiva di 15 kt. In base alla riduzione dell’arsenale strategico previsto dalla Nuclear Posture Review, ogni sottomarino classe Ohio trasporta venti missili Trident II per quattro-cinque testate a rientro multiplo indipendente. Tuttavia, ogni missile potrebbe trasportarne fino ad un massimo di otto per 160 testate a rientro multiplo indipendente lanciate da un solo sottomarino classe Ohio. I Trident II D5, diversamente dalla linea strategica fissa simmetrica Minuteman, non sono pre-programmati. Le coordinate possono essere rapidamente assegnate dal National Military Command Center. Ogni sottomarino classe Ohio dispone di due equipaggi di 154 unità (Gold and Blue), che si alternano in pattugliamenti di settanta / novanta giorni. Nove boomer sono schierati a Bangor, Washington, per pattugliare l'Oceano Pacifico. Cinque sono situati a Kings Bay, in Georgia, per le operazioni nell'Atlantico. Quattro dei diciotto Ohio sono stati riconvertiti per lanciare missili da crociera. Da quattro a sei boomer sono sempre in mare.

Il Giorno del Giudizio

Il comando della triade nucleare richiede compostezza, giudizio, moderazione, abilità diplomatica e percezione delle tecnologia in possesso delle fazioni da colpire. Non esiste veto all’ordine di attacco nucleare del presidente degli Stati Uniti. Dalla sua valigetta di circa 45 kg, President's Emergency Satchel, chiamata Football, simile ad una 24 ore e solitamente trasportata da un ufficiale superiore, il presidente degli Stati Uniti può abilitare, in ogni istante, il lancio di missili Minuteman a terra o autorizzare l’espulsione dei missili Trident dai sottomarini classe Ohio sempre in mare. Al presidente è conferito il biscotto, per il suono che emette una volta spezzato. E’ una scheda in plastica che contiene al suo interno i codici prestampati che identificano il Capo supremo delle forze armate al National Military Command Center. La valigia di 45 chili garantisce piene connessione con tutte le tre opzioni nucleari disponibili. I codici di Trump non vengono trasmessi ai silos dei missili, ai bombardieri o ai sottomarini: verificano soltanto l'identità del presidente quando invia un ordine di lancio per il Pentagono. La Football implementa diversi sistemi di sicurezza per autenticare il presidente. Altri codici di autenticazione, elaborati dall’NSA, rimangono in custodia al Pentagono ed in altre sette località segrete: si abilitano soltanto per scala gerarchica qualora il presidente degli Stati Uniti dovesse morire. Nessun militare può effettuare un lancio di propria volontà, senza i codici di autenticazione del comandante in capo. Autenticati i codici presidenziali, il Pentagono invia gli ordini, tramite Emergency Action Message, alle unità prescelte per il lancio. Il two-person concept, impedisce l’uso accidentale di armi nucleari. I due ufficiali che custodiscono le sole chiavi del pannello di controllo, devono concordare sui codici preformattati ed in forma integra ricevuti dal National Military Command Center o dai comandi alternativi attivati in seguito ad un attacco preventivo nemico. Nel messaggio anche il tipo di opzione nucleare prescelta dal presidente. Qualora i satelliti non dovessero rilevare alcun lancio da una piattaforma, per effetto della ridondanza questi avverrebbero da altre unità. In questo modo si assicura sempre una copertura strategica globale, poiché è improbabile la perdita simultanea dell’intera flotta strategica in mare.

L’arma più distruttiva mai creata dall’uomo

A Donald Trump è conferita la facoltà di autorizzare, senza alcuna approvazione, il lancio dei missili balistici intercontinentali contro un avversario straniero, innescando una guerra termonucleare. La deterrenza statunitense si basa su un arsenale in grado di scongiurare qualsiasi ricorso al nucleare: è il concetto della Distruzione Mutua Assicurata. Non è concepito, in linea teorica, per essere utilizzato in per prevenire o durante un attacco convenzionale o in presenza di impiego di armi chimiche e biologiche sul campo. L’infallibilità del ruolo di presidente degli Stati Uniti gli conferisce questa precisa capacità di discernimento. Donald Trump, come parte vitale della deterrenza nucleare Usa, può autorizzare senza la dichiarazione di guerra del Congresso un attacco preventivo (First Strike) e di rappresaglia (Second strike) in risposta alla rilevazione di testate nucleari nemiche in volo o pericolo imminente per sopravvivenza stessa della nazione.

Secondo quanto stabilito nel 2010 dalla Nuclear Posture Review, gli Stati Uniti rimoduleranno la triade in base al New Strategic Arms Reduction Treaty. Entro il 5 febbraio del 2018, gli Stati Uniti avranno 700 lanciatori strategici schierati ed altri cento in riserva. Il Dipartimento della Difesa sta procedendo alla rimozione di 56 tubi di lancio dalla flotta strategia Ohio portando il numero a 20 missili Trident II ad unità, pari a 240 Slbm dispiegati e 40 in riserva. Complessivamente, la forza Slbm passa da 336 a 280 missili. Tuttavia, i sottomarini statunitensi hanno triplicato la loro letalità grazie alla super spoletta che dal 2009 è stata incorporato nella testata W76-1 / Mk4A. Tutte le testate schierate sui sottomarini balistici hanno ottenuto questa capacità di detonazione.

Il concetto strategico di letalità

La letalità è stimata in base alla distanza tra il bersaglio e l'effettivo punto d'impatto. I missili non dotati del nuovo meccanismo di detonazione, non garantiscono una accurata precisione nel colpire i bersagli. Motivo per cui è necessario, specialmente contro bersagli corazzati, lanciare diverse testate a rientro multiplo indipendente contro un singolo target. La detonazione della super spoletta è programmabile grazie ad un processo di calibrazione automatizzato. La super spoletta migliora notevolmente la possibilità che la testata possa detonare all'interno dell’area ottimale, lethal volume, per cancellare il bersaglio. Di conseguenza, i boomer di oggi sono molto più letali di quanto non lo fossero in precedenza. Soltanto dieci anni fa, soltanto il 30 per cento delle testate dei sottomarini degli Stati Uniti avrebbe distrutto i bersagli corazzati. Oggi, tale stima è portata dall’86 al 99%. La super spoletta, quindi, triplica la potenza della forza nucleare raggiungendo quasi la certezza delle distruzione del bersaglio. Ne consegue che tutti i principali asset a maggior rendimento (come la W88 / MK5 ad esempio), precedentemente assegnati contro gli obiettivi corazzati, possono ora essere riprogrammati contro altri bersagli, lasciando alle testate W76 basate sui sottomarini tali compiti. La finestra temporale per ordinare una rappresaglia è di pochi minuti, considerando l’essenza stessa dell’attacco preventivo.

La testata W76-1 / Mk4A

Il significativo incremento della capacità della testata W76-1 / Mk4A per distruggere bersagli corazzati, deriva da un semplice fattore fisico legato alla quota della detonazione. L’area sopra il bersaglio, nota come un lethal volume, richiede una detonazione ad un’altitudine appropriata per distruggere il target. Gli studi per migliorare la precisione della testata W76 sono stati avviati nel 1994. A quel tempo, le testate W76 / Mk4 avevano una spoletta a quota fissa: non poteva essere regolata. Con quelle spolette, i missili lanciati da sottomarini strategici sono stati principalmente destinati contro obiettivi più morbidi come le basi militari. Le nuove spolette a quota regolabile, raggiungono significative capacità contro obiettivi corazzati per un minore numero di testate richieste. La W76-1 / Mk4A ha una capacità di detonazione flessibile ed è in grado di esplodere a qualsiasi quota all'interno dell’area letale di un bersaglio. La super spoletta è progettata per calibrare la sua altitudine in fase di stabilizzazione e discesa dall’atmosfera, modificando gli errori di traiettoria. Questa nuova funzionalità ha rimodulato l’intera postura strategica dell’attacco preventivo Usa. L'esercito degli Stati Uniti implementerà tali capacità nei propri ICBM terrestri nel corso dei prossimi due decenni.

La nuova postura strategica

Il programma super spoletta è tecnicamente noto come Arming, Fuzing and Firing (AF&F) system. La spoletta MC4700 rientra nel programma Life-Extension W76 destinato a prolungare la durata della W76 fino al 2050. Entro la fine del 2016, sono state prodotte 1.200 delle 1.600 W76-1 / Mk4A previste. 506 testate da 100 Kt sono attualmente schierate sui boomer. Approssimativamente, i sottomarini balistici trasportano oggi 890 testate. Da rilevare che oltre alle 506 testate W76/Mk4A (linea morbida di attacco), gli Stati Uniti hanno in mare altre 384 testate pesanti W88 / MK5.

I bunker progettati per ospitare la leadership della Corea del Nord, profondamente sepolti nel terreno, in caso di attacco nucleare verrebbero colpiti esclusivamente da diverse testate pesanti W88 / MK5.

Il piano strategico 8010-12

Il piano operativo del Comando Strategico degli Stati Uniti 8010, delinea i potenziali scenari in cui è previsto il ricorso al nucleare. Aggiornato nel 2012, dovrebbe essere declassificato nel 2022.

Nella sezione chiamata Inquadrare il problema, si legge che “…con la fine della guerra fredda il panorama internazionale è cambiato. La sicurezza globale è segnata da conflitti prolungati, costante cambiamento, enormi complessità e maggiore incertezza. Mentre le preoccupazioni dinamiche nello spazio e nel cyberspazio si evolvono, le minacce tradizionali alla sicurezza nazionale continuano ad essere rappresentate da Stati sovrani con emergenti capacità WMD (weapons of mass destruction)”.

L’OPLAN 8010-12 si rivolge ad un nemico X. Menzione specificamente la Russia e la Cina, ma “non rappresentano pericoli imminente per gli americani”.

L’OPLAN 8010-12 è un testo molto semplice che conferisce una visione globale: è il testo di riferimento strategico per diversi potenziali nemici che possiedono arsenali nucleari o cercano di ottenerli.

“La rapida evoluzione tecnologica e l'ampia disponibilità civile delle capacità militari, hanno ridotto i costi di ingresso, mettendo a disposizione nuove armi. Diversi attori hanno avuto accesso a nuove funzionalità che in passato non avrebbero ottenuto senza significativi investimenti. La sovrapposizione delle sovranità continuerà a presentare sfide per la sicurezza nazionale”.

Nell’OPLAN 8010 si rileva la “necessità di una volontà politica americana nell’impiegare le forze strategiche qualora la deterrenza fallisse”. Abbiamo più volte analizzato le capacità della triade nucleare Usa, tuttavia il piano strategico reso pubblico non le menziona limitandosi ad un solo passaggio:

“L’obiettivo è chiaro: utilizzare il sistema adeguato per eliminare la capacità del nemico ed il suo apparato decisionale chiave per cessare le ostilità”.

Il principio della deterrenza si basa sull’equilibrio tre le scarse informazioni diramate e quelle coperte da segreto militare. Informazioni sufficienti per spaventare il nemico.

Le soglie di tolleranza sono delineate, ma nell’OPLAN 8010 si rileva testualmente che “il presidente può ordinare a Stratcom di rispondere ad un atto ostile o ad una minaccia imminente”.

Non vi è un vincolo sul potenziale uso del nucleare

“L’uso di qualsiasi arma, cinetica o non-cinetica, deve rispettare i principi fondamentali del diritto nei conflitti armati in base al criterio della proporzionalità. La necessità militare deve evitare sofferenze inutili o rischi di distinzione. Principi che dovranno essere presi in considerazione durante lo sviluppo e l’esecuzione di tali piani”.

Oltre alle diverse interpretazioni, l’OPLAN 8010-12 non chiarisce il modo in cui una risposta nucleare potrebbe essere proporzionale.

In definitiva, sebbene remota, gli Stati Uniti prevedono la possibilità di utilizzare lo sterminato inventario strategico in risposta ad un attacco convenzionale o nucleare. OPLAN 8010 si compone di varie opzioni di attacco convenzionale e nucleare. Queste ultime sono classificate.

OPLAN 8010 è un piano strategico che incorpora diversi elementi del potere nazionale per esercitare pressione ed ottenere effetti strategici contro avversari specifici.

L’errata percezione dei messaggi

E’ forse la sezione (pesantemente censurata) più importante dell’intero piano strategico. Si menzionano i rischi sull’errata percezione dei messaggi degli avversari.

“I comandanti dovranno valutare costantemente e culturalmente una appropriata strategia di comunicazione. Indipendentemente da ciò, tutte le opzioni devono essere sempre disponibili”.

La risposta proporzionale

E’ un concetto strategico. “Valutata la minaccia, una proporzionale risposta, ma in grado di arrestare il potere decisionale e militare di un nemico”. Tuttavia, una risposta proporzionale, una volta autorizzato il lancio di testate nucleari, non esiste.

E’ un principio che dovrebbe guidare la valutazione immediata in uno scenario di guerra.

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