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Soros attacca (ancora) Orban: "Mi odia per tenere il potere"

Il magnate ungherese contro Orban: "Si è convertito a leader di uno Stato mafioso"

Soros attacca (ancora) Orban: "Mi odia per tenere il potere"

Il miliardario George Soros, in un'intervista al Financial Times, attacca ancora il premier ungherese Viktor Orban, accusandolo di voler ingannare i cittadini per restare al potere. Il magnate ha puntato il dito contro "la deliberata rappresentazione errata" delle sue posizioni per dipingerlo come un "nemico esterno" e distrarre gli elettori dai problemi del sistema sanitario e dell'istruzione.

Soros, dopo mesi di silenzio, torna ad accusare il governo ungherese, che tempo fa aveva aperto un'inchiesta su Open Society, l'associazione filantropica del magnate: "Non posso più restare in silenzio perchè temo che i recenti annunci che i servizi d'intelligence ungheresi cominceranno un'indagine significa che c'è un pericolo che non solo le organizzazioni ma singoli leader vengano perseguitati. Per questo ho sentito la necessità di mettere le cose in chiaro per difendere questi gruppi e individui che stanno facendo di tutto per difendere i valori europei contro la persecuzione".

Ma è sui migranti, il tema più caro al magnate, che Soros usa le parole più dure: "Io sostegno che l'Ue dovrebbe usare un sistema di abbinamento che mandi rifugiati nei Paesi che vogliono riceverli o dove i rifugiati vogliono stare. Il punto è che il ricollocamento dovrebbe essere puramente volontario, il che è diametricalmente opposto a quello di cui mi accusa il governo ungherese nella sua campagna di propaganda". Poi la stoccata a Orban: "Si è convertito a leader di uno Stato mafioso".

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