È in condizioni stabili il blogger russo Alexei Navalny, ricoverato questa mattina nella Terapia intensiva dell'ospedale di Omsk, in Siberia. L'oppositore di Vladimir Putin potrebbe essere stato avvelenato "a causa di una sostanza allucinogena non ancora identificata", secondo la "diagnosi preliminare" dei medici, riferita dall'agenzia di stampa Interfax e riportata da AdnKronos.
Navalny si era sentito male durante il viaggio da Tomsk a Mosca e, mentre si trovava sull'aereo aveva iniziato a sentire i forti dolori, documentati dalle urla presenti in un video girato a bordo. Per questo, il velivolo aveva effettuato un atterraggio di emergenza e il blogger era stato trasportato in ospedale. La sua portavoce, Kira Yarmysh, aveva dichiarato: "L'aereo ha effettuato un atterraggio di emergenza a Omsk. Alexei è stato avvelenato".
Il presunto avvelenamento di Alexei Navalny potrebbe essere l'ultimo di una serie ai danni di personaggi mal visti da Mosca. L'ultimo caso risale al marzo del 2018, quando l'ex agente dell'intelligence russa, Sergei Skripal venne ritrovato insieme alla figlia riverso su una panchina di Salisbury, in Gran Bretagna. Entrambi erano stati avvelenati con un agente nervino, il novichok, ma si salvarono, dopo un lungo ricovero in terapia intensiva. Skripal era un agente russo che faceva il doppio gioco, collaborando coi servizi britannici e, nel 2004, era stato condannato in Russia. Liberato nel 2010, nell'ambito di uno scambio di spie, l'ex agente si era stabilito in Gran Bretagna. Legato al caso Skripal ci sarebbe anche un altro avvelenamento: il 30 giugno 2018, una coppia rimase vittima di avvelenamento da novichok, dopo essersi spruzzata il contenuto di una boccetta di profumo ritrovata nel cestino della spazzatura vicino a Salisbury. La donna morì pochi giorni dopo, mentre il compagno si salvò. Secondo le autorità, il falso profumo potrebbe in qualche modo avere avuto un ruolo nel caso Skripal.
Nel 2017, il giornalista russo Vladimir Kara Murza, facente parte del movimento dissidente Open Russia e vicino a Boris Nemtsov, ex vice premier in opposizione a Putin, venne ricoverato d'urgenza in terapia intensiva a Mosca. Gli venne diagnosticata un'"intossicazione dovuta a una sostanza sconosciuta", a seguito della quale venne trasferito in un ospedale all'estero. Due anni prima, lo stesso Kara Murza aveva sospettato di essere stato avvelenato, a seguito di un blocco renale improvviso.
Nel 2006, a morire per avvelenamento fu un ex agente dei servizi russi dell'Fsb, Alexander Litvinenko, fuggito a Londra nel 2000. L'uomo aveva accusa i suoi superiori di omicidio e, una volta in Gran Bretagna, aveva puntato il dito anche contro Vladimir Putin, per la morte della giornalista Anna Politkovskaya. Litvinenko si sentì male improvvisamente il primo novembre: una ventina di giorni dopo morì per avvelenamento da polonio, forse sciolta in una tazza di té da due russi. Gli agenti britannici, infatti, avevano puntato il dito contro un agente dell'Fsb, ma Mosca ne aveva rifiutato l'estradizione.
Ma la scia di avvelenamenti sospetti arriva fino ai primi anni 2000, come ricorda AdnKronos, quando il leader dell'opposizione Viktor Yushchenko venne ricoverato per avvelenamento da diossina. L'anno prima, nel 2003, morì in circostanze sospette il parlamentare e giornalista investigativo Yuri Shchekochikhin: a detta della famiglia, i sintomi della malattia che in due settimane lo portò alla morte erano quelli dell'avvelenamento e i colleghi giornalisti parlarono di tallio, ma i medici individuarono una "intossicazione" non specificata, che fece riconoscere "l'assenza di un evento criminale" nella sua morte.
Anche Navalny avrebbe avuto un precedente. Secondo quantosottoline AdnKronos, nel luglio del 2019, infatti, era stato trasferito in ospedale dal carcere (dove si trovava per manifestazione non autorizzata), a causa di un malore: all'improvviso si era ritrovato con faccia gonfia, problemi agli occhi e rush cutanei su tutto il corpo. I dottori avevano parlano di una dermatite, ma il medico personale del blogger aveva sospettato l'esposizione a "qualche sostanza tossica".
"Non ho mai avuto un'allergia, né alimentare, né al polline o altre cose - aveva scritto sul suo blog Navalny - Mi sono svegliato di notte, tutto accaldato, con un prurito sulla faccia, il collo e le orecchie, come se mi avessero strofinato con la lana di vetro. Ed ho pensato forse sono stato avvelenato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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