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Spunta video di al Douri, braccio destro di Saddam

Dato per morto il 17 aprile 2015 in un'operazione condotta dalla coalizione di milizie sciite che sostengono le forze irachene, ora è apparso in un video

Spunta video di al Douri, braccio destro di Saddam

Il "re di fiori" ricercato dal Pentagono è tornato. Quello che sembra essere a tutti gli effetti Izzat al Douri, ex vice di Saddam Hussein e prezioso alleato dello Stato islamico nell'avanzata della scorsa estate, dato per morto il 17 aprile 2015 in un'operazione condotta dalla coalizione di milizie sciite che sostengono le forze irachene, è apparso oggi in nuovo video pubblicato dall'emittente televisiva saudita "Al Hadath". "Ciò che sta facendo l'Iran con le sue milizie in Iraq è un parto dell'amministrazione Usa", afferma l'ex numero due del regime iracheno, chiedendo alla Lega araba di "sollevarsi contro l'Iran attraverso la coalizione araba guidata dall'Arabia Saudita". Al Douri, sul cui capo pende una taglia da 10 milioni di dollari, era il più importante quadro del Partito Baath ad essere sfuggito alla cattura all'epoca dell'intervento delle forze statunitensi in Iraq. Originario di al Dou, cittadina a sud di Tikrit, era uno dei più importanti signori del mercato nero iracheno (importava nel paese auto rubate attraverso il porto giordano di Aqaba) prima di scalare i vertici del regime di Saddam Hussein. Secondo fonti statunitensi, l'uomo era stato incaricato in segreto dallo stesso Hussein di immagazzinare armi dell'esercito e dell'intelligence militare nei depositi Naqshbandi per organizzare una forza di insorgenza contro gli Usa in vista della guerra.

Dopo l'invasione delle forze statunitensi, al Douri si era rifugiato in Siria da Bashar al Assad per poi fondare nel 2006, dopo l'esecuzione di Saddam, l'Esercito degli Uomini dell'Ordine Naqshbandi. Il Pentagono lo aveva ritratto come il "re di fiori" nella lista dei principali ricercati dalle forze Usa. Negli anni successivi al Douri aveva continuato comunque ad agire in totale clandestinità, tornando sotto la luce dei riflettori solo nel 2012 con un video postato su Youtube nel quale denunciava le politiche discriminatorie dell'allora premier sciita Nouri al Maliki.In seguito, ha cercato in più occasioni di spingere la comunità sunnita irachena alla rivolta contro le autorità centrali di Baghdad, trovando l'occasione per perseguire il proprio obiettivo nell'estate del 2014, cavalcando la poderosa avanzata dello Stato islamico nel nord-ovest del paese. Al Douri, insieme alla propria rete di contatti con gli ex baathisti e ai propri uomini dell'Ordine Naqshbandi, viene considerato uno dei fattori decisivi nella conquista jihadista di Mosul. Secondo alcune fonti non confermate, l'uomo avrebbe in seguito rotto l'alleanza con lo Stato islamico e si sarebbe trovato così accerchiato dalle milizie di al Baghdadi e dalle forze di Baghdad negli ultimi mesi di latitanza.

Le autorità irachene non hanno mai confermato l'identità di quello che sembrava a tutti gli effetti essere il cadavere di al Douri, perchè non in possesso di campioni del Dna.

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