A Donald Trump non serve più (solo) la scorta. Altro che mezzi blindati e veterani, meglio per lui sarebbe ingaggiare un potente mago. Per il presidente americano il pericolo arriva dalla stregoneria. E nella schiera di fattucchiere fai-da-te, streghette sexy, operatrici alternative dell’esoterico c’è finita pure la cantante Lana Del Rey.
Tante indiscrezioni sul conto della stellina pop s’erano affastellate a febbraio, quando le streghe americane lanciarono la fatwa contro Donald Trump, presidente “sgradito” non solo ai radical chic ma, evidentemente, anche ai fantasmi, agli spiriti inferi e ctoni. Con un discusso twitt, la Del Rey invitava a procurarsi online gli ingredienti per il mega sortilegio da scagliare contro The Don.
In un’intervista rilasciata qualche giorno fa alla rivista americana Nme, la Del Rey conferma quelle voci. “Sì, mi occupo anche di esoterismo. Faccio tante str****, faccio anche questa”.
Lana Del Rey poi si lancia in un vortice di banalità tanto altisonanti quanto superstiziose che avrebbe fatto venire il mal di testa al Jep Gambardella di “La Grande Bellezza”: “Sono dello stesso avviso di Yoko e John (cioé Lennon e la Ono nda), credo nel potere del pensiero e delle vibrazioni che creano parole e delle parole che creano azioni e incidono nel mondo fisico. Credo davvero che le parole siano una delle ultime forme di magia”. Un bel potpourri di suggestivi luoghi comuni.
Che i pezzi da novanta dello showbiz americano fossero tutti contro il presidente è fatto arcinoto. Ma è forse la prima volta che si viene a sapere che una stellina del jetset si arma di tarocchi, candele e magia nera per protestare contro l’odiatissimo Trump.
La mobilitazione delle streghe fu indetta per a notte del 24 febbraio scorso. Serpeggiarono, per le vie oscure del web, gli ammonimenti e i giuramenti magici, le promesse di ingaggiar battaglia paranormale al presidente repubblicano.
Il grande rituale di massa delle streghe di tutto il mondo (sic!) scivolò online, dove si sarebbe trovato pure l’elenco degli ingredienti per fabbricare quella grandissima e invincibile catena magica che avrebbe dovuto avvolgere Trump nelle sue spire inesorabili. Bisognava procurarsi una sua foto, una candela all’arancia, un'altra bianca, una piuma (non è dato sapere di qual provenienza), un catino d’acqua, del sale e un accendino.
Poi recitare una formula magica abbastanza noiosa nella sua contradditorietà, del tipo “fermatelo perché non ci costringa ad odiare”.A cinque mesi dal tremendo rituale, non è dato sapere se il sortilegio abbia funzionato ma, per ora, sembra proprio che l'immane sforzo degli incantatori del web si sia risolto di un desolante buco nell'acqua.
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