Studenti europei “ladri”: in Inghilterra chiesta tolleranza zero

Un cittadino europeo su quattro, dopo aver studiato in Inghilterra, è ritornato nel proprio paese d’origine lasciando sulle spalle dei contribuenti britannici più di 400 milioni di sterline di debiti non pagati.

Studenti europei “ladri”: in Inghilterra chiesta tolleranza zero

Un cittadino europeo su quattro, dopo aver studiato in Inghilterra, è ritornato nel proprio paese d’origine lasciando sulle spalle dei contribuenti britannici più di 400 milioni di sterline di debiti non pagati. Ecco un altro “costo nascosto” – come lo hanno definito i sostenitori della Brexit – dell’adesione all’Unione Europea.

Gli studenti provenienti da tutta Europa che scelgono di frequentare le università inglesi, proprio come i colleghi britannici, ottengono, infatti, l’accesso al prestito finanziato dai contribuenti. Eppure, secondo uno studio condotto dalla Student Loans Company, sarebbero almeno in 18,600, di cui 10 mila risultano sconosciuti alle autorità britanniche, a non aver ridato indietro nemmeno un penny. A non aver onorato il debito con la Regina, raccontano i dati raccolti, sarebbe quindi il 25% dei laureati e, adesso, i Tory si sono rivolti al primo ministro del Regno Unito, Theresa May, chiedendole di recuperare le somme dovute nel corso dei negoziati con Bruxelles.

Nonostante le ire dei conservatori, stando ad un recente tweet di Jo Jhonson, ministro dell’Istruzione e fratello del ministro degli Esteri Boris Jhonson, gli studenti in corso di laurea ed i candidati di questo autunno possono dormire sonni tranquilli perché “continueranno a ricevere i finanziamenti per la durata del loro corso”.

Ma, guardando al futuro, c’è poco da star sereni. “Questo è un scandalo assurdo”, ha tuonato il deputato conservatore Philip Davies appellandosi al governo di Londra affinché la “dipartita” dall’Unione Europea segni uno spartiacque grantendo che i contribuenti britannici “non siano più derubati”.

Mentre, per i “furbetti”, Nick Hillman, direttore del Higher Education Policy Institute, ha chiesto tolleranza zero: “Devono esser trattati alla stregua di evasori fiscali”.

La politica giusta, secondo Hillman, è quella del “bastone e della carota”. “Dobbiamo prendere ad esempio la Nuova Zelanda – ha spiegato il direttore a The Sun – perché se entri in Nuova Zelanda senza denaro vieni arrestato al confine”.

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