Tajani: "A Bruxelles l'Italia non si sente"

Tajani: "I tedeschi comandano perché sono più presenti, più efficaci, combattono sullo zero virgola, cosa che noi italiani non facciamo"

Tajani: "A Bruxelles l'Italia non si sente"

"Dovevamo opporci prima al sorteggio, inutile recriminare dopo". Così il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani parla della sconfitta di Milano per la sede dell'Ema e ricorda in un'intervista al Corriere della Sera che l'Italia "non ha una vera presenza organizzata a Bruxelles". Secondo Tajani "dovevamo opporci prima al sorteggio, inutile recriminare dopo" e aggiunge: "Non ci rendiamo conto che le grandi decisioni si prendono sempre di più a Bruxelles, e meno a Roma. Siamo sempre troppo preoccupati di quello che succede a Casalecchio di Reno o a Velletri, mentre qui non abbiamo una vera presenza organizzata, e questo si riflette su tutto, non solo sull'Ema. I deputati europei invece di stare qua, si preoccupano del loro collegio".

"I tedeschi - rileva ancora - comandano perché sono più presenti, più efficaci, combattono sullo zero virgola, cosa che noi italiani non

facciamo. Lo spazio bisogna conquistarselo". Oggi, sottolinea il presidente "in un contesto dove la Germania ha i suoi problemi interni e la Francia un nuovo presidente, l'Italia deve e può svolgere un ruolo più importante".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica