Anche se non c'è bisogno del visto, l'obolo dovrà essere versato nelle casse dell'Unione europea. Secondo fonti vicine al dossier, che hanno anticipato all'Ansa la proposta che sarà presentata domani a Bruxelles, "entrare nell'area dei paesi Schengen potrebbe costare cinque euro per tutti i cittadini provenienti da paesi extra Ue dai quali già non serve il visto".
L'Unione europea a stringere le maglie delle frontiere esterne dell'area Schengen. Secondo la proposta anticipata oggi, il Sistema europeo di informazioni e autorizzazione di viaggio (Etias), che nelle intenzioni della Commissione Ue dovrebbe diventare operativo nel 2020, varrà per tutti i cittadini non europei che possono entrare nell'area Schengen senza visto per soggiorni brevi. A seconda di come andranno i negoziati sulla Brexit, anche i cittadini del Regno Unito potrebbero rientrare tra quelli che saranno chiamati a pagare per entrare nell'area Schengen. Il modello si ispira all'americano Electronic System for Travel Authorization (sistema elettronico per l'autorizzazione al viaggio). Ma, a differenza dell'Esta, che può costare fino a 60 dollari ed è valido per due anni, l'Etias costerà 5 euro e sarà valido per cinque anni.
"Con la raccolta dei dati prima del viaggio - hanno spiegato le fonti sentite dall'Ansa - il modello
permetterà uno screening preventivo, determinando la candidabilità della persona ad entrare nell'area Schengen, e se tale presenza possa porre dei rischi". Il sistema sarà, poi, collegato a database nazionali ed europei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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