Con l’aria ineffabile, il regista americano, Michael Moore, si è presentato sabato pomeriggio alla Trump Tower, nel cuore di Manhattan: voleva essere ricevuto dal presidente americano eletto, Donald Trump. Moore, tra i pochi a preconizzare la vittoria del candidato repubblicano, è riuscito ad arrivare al quarto piano del grattacielo prima che gli agenti dei Servizi Segreti, che proteggono sia il presidente in carica che quello eletto, lo bloccassero. Più tardi ha raccontato di aver lasciato agli agenti un biglietto che gli hanno assicurato sarà recapitato a Trump: "Hai perso", c’era scritto, con chiara allusione al voto popolare perso dal magnate repubblicano. "Fatti da parte". Trump è arrivato alla Trump Tower con una troupe al seguito e uno smartphone in mano, in cui ha documentato la sua visita su Faceboook Live. Indossava un berretto da baseball e un maglione scuro con una spilletta simbolo della sua vicinanze alle minoranze, ha spiegato più tardi. Il suo arrivo ha creato il trambusto tra i manifestanti, ma soprattutto nelle schiera di giornalisti e fotografi presenti. Ed è riuscito ad arrivare fino al quarto piano, quando gli agenti dei servizi segreti gli hanno detto che non poteva andare oltre. Tornato nella hall ha detto al portiere di guardia nella hall che voleva vedere Trump, ma gli è stato impedito. "Sono contrario a questo uomo che non ha vinto il voto popolare e dobbiamo capire cosa possiamo fare in maniera legale e non violenta per fare in modo che non si insedi", ha spiegato più tardi.
Poco dopo è arrivato nel grattacielo eponimo, il leader del partito eurofobico britannico, Nigel Farage, accompagnato da un’altra persona. A Farage che potrebbe addirittura avere un ruolo nell’amministrazione Trump è stato invece permesso di incontrare il presidente eletto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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