Trump manda a Mosca l'ambasciatore che Obama scelse per la Cina

L'ex governatore repubblicano dello Utah, Jon Huntsman, ha accettato l'offerta del presidente Donald Trump di essere ambasciatore in Russia

Trump manda a Mosca l'ambasciatore che Obama scelse per la Cina

In diplomazia l'esperienza conta moltissimo. E dopo gli anni trascorsi a Pechino e prima a Singapore Jon Huntsman ne ha da vendere. L’ex governatore repubblicano dello Utah ha accettato l’offerta di Trump di diventare ambasciatore Usa in Russia. Ora manca solo la ratifica del Senato. Huntsman sarà il diplomatico di più alto profilo della nuova amministrazione, proprio mentre imperversa il "Russia-gate" per i sospetti legami tra l’entourage di Trump e Mosca.

Ma chi è Huntsman? Cinquantasei anni, imprenditore di religione mormone, padre di sette figli, nel 2012 partecipò alle primarie repubblicane, quelle in cui si impose Mitt Romney, sconfitto poi da Obama. Governatore dello Utah dal 2005 al 2009, politicamente è considerato un moderato, al punto che Obama lo scelse come ambasciatore in Cina. La sua nomina fu approvata all’unanimità dal Congresso. Da diplomatico aveva fatto una precedente esperienza, durante la presidenza di George H.W. Bush, come ambasciatore a Singapore. Il nome di Huntsman girava anche tra i papabili come segretario di Stato nell’amministrazione Trump, anche se i rapporti tra i due non erano idilliaci.

Tra il 2011 e il 2012, infatti, Trump lo aveva duramente attaccato, mentre era ambasciatore, definendolo "un peso leggero","un debole" che aveva consentito ai cinesi di prendere il sopravvento sugli Usa". E più tardi aveva twittato: "Huntsman ha chiesto di vedermi. Gli ho detto di no. Ha dato via il nostro Paese alla Cina". Ora però le cose devono essere cambiate. O meglio, qualcuno nello staff di Trump deve aver convinto il presidente che Huntsman può essere l'uomo giusto al posto giusto. Con una nomina per certi versi "inattaccabile", visto il precedente.



Tra le questioni che Huntsman dovrà affrontare nel ruolo di ambasciatore in Russia, la crisi ucraina con l’annessione della Crimea da parte della Russia, le sanzioni per gli hackeraggi durante la campagna elettorale oltre che al sostegno di fronti opposti nella guerra civile siriana.

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