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La Turchia conferma Erdogan. È quasi plebiscito: 52%

Confermate le previsioni della vigilia: il primo ministro eletto presidente con oltre venti punti più dei suoi rivali. E lui festeggia pregando nella moschea dei sultani

Erdogan con la moglie Emine
Erdogan con la moglie Emine

Urne chiuse in Turchia, dove si vota per eleggere il Presidente della Repubblica. I dati parziali danno in vantaggio Recep Tayyip Erdogan con il 52,8%, quando tutte le sezioni sono state ormai scrutinate. La notizia è stata divulgata dalla tv turca, ma i dati sono stati confermati anche dal quotidiano Cumhuriyet, non allineato con le posizioni filogovernative.

Erdogan ha celebrato la vittoria raccogliendosi in preghiera nella moschea Eyup Sultan di Istanbul. Non un caso, visto che si tratta della moschea dove si recavano a pregare i nuovi sultani appena prima di assumere il potere. ln un discorso a Istanbul il neo presidente ha dichiarato: "Oggi il popolo ha espresso la propria volontà". In serata dovrebbe raggiungere la capitale Ankara, dove attenderà la diffusione dei dati definitivi insieme ai propri sostenitori.

I candidati dell'opposizione Ihsanoglu e Demirtas si posizionano secondo e terzo rispettivamente con il 37,81% e l'9,14%. Poco prima delle 21 Ihsanoglu ha ammesso la sconfitta e si è congratulato con Erdogan per il successo riportato.

Nonostante le polemiche e i sospetti di brogli sollevati da alcuni esponenti dell'opposizione, le consultazioni si sono svolte con regolarità e anche gli osservatori dell'Ocse hanno confermato che tutto si è svolto secondo le regole. Solamente a Sanliurfa, nella zona sud-est della Turchia, un uomo è stato arrestato dopo aver cercato di introdurre ai seggi diverse schede stampate con il voto già attribuito ad Erdogan.

Gli esponenti dell'opposizione, a loro volta, hanno dovuto fare i conti con alcuni handicap che ne mutilavano in partenza le già scarse possibilità di vittoria: se Demirtas correva per il partito curdo del Pkk, anche il moderato ed indipendente Ihsanoglu si è alienato i voti degli ambienti più legati alla tradizione nazionale di laicismo a causa del proprio passato di presidente di un'importante associazione islamica.

A favore di Erdogan ha giocato inoltre il ruolo dei media statali, molto generosi nel sottolineare il buon lavoro svolto da Erdogan nei dodici anni in cui ha ricoperto la carica di Primo Ministro. Nonostante l'ottimo risultato che sembra profilarsi per il partito del premier, l'affluenza alle urne si è rivelata però inferiore alle attese, con una fetta consistente di elettorato che ha preferito non esprimersi e godersi la giornata estiva.

Il nuovo presidente si insedierà il 28 agosto, quando scadrà il mandato dell'attuale presidente Gul, e rimarrà in carica per cinque anni, rinnovabili eventualmente anche per un secondo mandato.

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