Turchia, scandalo per una mozione che "salva" gli stupratori

Per l'opposizione legittima le violenze sessuali, ma la maggioranza non ci sta

Turchia, scandalo per una mozione che "salva" gli stupratori

È destinata a continuare a far discutere una norma proposta al parlamento turco, dove l'Akp, il partito di maggioranza del premier Yildirim e del presidente Erdogan, intende far passare una mozione che posporrebbe la sentenza per gli stupratori che hanno poi sposato "senza minaccia o costrizione" le loro vittime.

Una norma che varrebbe per tutti i casi precedenti all'11 novembre e che se è giustificata come un qualcosa di "temporaneo", che porterebbe alla scarcerazione di 3 mila persone, ha scatenato l'ira dell'opposizione con un parlamentare repubblicano, eletto nella provincia costiera di Mugla, convinto che servirà solo a "incoraggiare matrimoni forzati e legalizzare l'unione con chi perpetra uno stupro".

I numeri raggiunti durante la discussione parlamentare hanno fatto passare la mozione, con un numero non sufficiente a renderla già valida. Se ne tornerà a parlare il prossimo 22 novembre, con in aula la maggioranza, il principale partito d'opposizione e gli ultranazionalisti. Senza il filo-curdo Hdp, che ha rinunciato all'attività politica dopo l'arresto dei suoi deputati.

Se i repubblicani si oppongono con forza al passaggio della norma, critiche sono arrivate anche dal vice-presidente del Mhp, spesso allineato alle posizioni della maggioranza. "Una mozione oltraggiosa", ha detto Erkan Akçay.

Dal canto suo il ministero della Giustizia si difende sostenendo che la norma non sarà applicabile in futuro e che "proteggerà

le vittime di matrimoni contratti prima dei diciotto anni". Ovvero che va soprattutto a rispondere a quei casi in cui le famiglie hanno arrangiato unioni per ragazzi minorenni. Ma l'opposizione non sembra convinta.

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