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"Ue ha inserito Riyad tra gli sponsor del terrorismo internazionale"

Per effetto della decisione Ue, le banche del “Vecchio continente” dovranno effettuare "controlli supplementari" prima di concludere transazioni con operatori economici sauditi, al fine di accertare l’assenza di legami tra questi ultimi e la galassia jihadista

"Ue ha inserito Riyad tra gli sponsor del terrorismo internazionale"

L’Unione europea, stando a quanto riferito da diversi media occidentali, avrebbe di recente inserito l’Arabia Saudita nel proprio elenco diPaesi sponsor del terrorismo”.

Secondo fonti citate dall’agenzia Reuters, la Commissione Ue avrebbe infatti incluso il Paese mediorientale in una lista “riservata” di nazioni indicate come “minacce per l’economia e la sicurezza” del “Vecchio continente”. I “funzionari” contattati da tale organo di informazione, sia europei sia sauditi, hanno affermato che l’inserimento di Riyad nel documento “confidenziale” sarebbe stato determinato dalla constatazione, da parte di Bruxelles, dell’“insufficiente contrasto” condotto dalle autorità del regno nei confronti dei canali di finanziamento delle cellule jihadiste. La Commissione Juncker avrebbe inoltre imputato alla nazione islamica una “blanda” vigilanza sul fronte del riciclaggio di denaro. L’inclusione di Riyad nel novero delle “minacce alla sicurezza Ue” rappresenterebbe anche, a detta dei funzionari contattati da Reuters, una “ritorsione” per il coinvolgimento della Casa reale araba nell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi.

Sempre secondo i soggetti interpellati dall’agenzia di stampa, all’interno della lista dei “Paesi sponsor del terrorismo” redatta dai vertici europei vi sarebbero, oltre all’Arabia Saudita, anche Iran, Iraq, Siria, Afghanistan, Yemen e Corea del Nord. Complessivamente, l’elenco riservato includerebbe al giorno d’oggi ben “16 Stati”.

In base alle dichiarazioni riportate da Reuters, l’inserimento della nazione musulmana nella “dark list” in questione obbligherà gli istituti di credito del “Vecchio continente” a esercitare una “vigilanza rafforzata”.

Per effetto della recente decisione di Bruxelles, le banche europee, prima di concludere transazioni finanziarie con operatori economici sauditi, dovranno infatti condurre “indagini supplementari”, al fine di accertare l’assenza di “ogni forma di legame” tra questi ultimi e il mondo jihadista.

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