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Il vescovo irlandese Cullinan: "Si confessi chi ha votato sì all'aborto"

Dura presa di posizione del vescovo della diocesi di Waterford e Lismore, Alphonsus Cullinan, nei confronti del recente referendum: "Permettendo l'aborto nel paese, l'Irlanda ha di fatto accettato l'eutanasia"

Il vescovo irlandese Cullinan: "Si confessi chi ha votato sì all'aborto"

Non accennano a placarsi le polemiche dopo la schiacciante vittoria del sì nel referendum irlandese del 25 maggio scorso sull'abrogazione dell'articolo 40 della Costituzione, che impediva qualsiasi forma di aborto nel paese ad eccezione dei casi in cui fosse in pericolo la vita della madre. In un intervista radiofonica concessa ieri alla WLR-fm, emittente locale della città di Waterford, il vescovo della diocesi cittadina Alphonsus Cullinan ha infatti dichiarato che: "I cattolici che hanno votato sì al referendum sull'aborto dovrebbero confessarsi se intendono ricevere la Comunione" - aggiungendo - "Ammettiamolo, l'eutanasia è stata accettata, nel senso che la maggioranza degli irlandesi ha accettato che alcune vite non sono degne di essere vissute". Affermazioni che fanno parte di una lunga serie di prese di posizione della chiesa irlandese contro il cosiddetto "cattolicesimo a-la-carte", in cui il fedele sceglie di rispettare solo le parti della dottrina che più lo aggradano.

All'esplicita domanda dell'intervistatore sulla possibilità che il vescovo possa rifiutarsi di comunicare un abortista non pentitosi, Cullinan ha però risposto:"Questa è una questione completamente diversa, perché sarebbe un'imbarazzante politicizzazione dell'istituto della Messa", mentre, parlando a proposito della grande percentuale di persone che ritenevano di essere ben informate sul referendum al momento del voto ha detto: "Le persone non possono rivendicare l'ignoranza, se lo fanno è un'ignoranza colpevole ed è un problema molto serio. Se le persone hanno votato consapevolmente e volontariamente sì, allora devono esaminare la loro coscienza e andare davanti al Signore e dire 'Signore, abbiamo sbagliato' ".

Non è la prima volta che il vescovo Cullinan fa parlare di se per le sue dichiarazioni. L'anno scorso affermò infatti come il vaccino contro il papillomavirus non desse "garanzie assolute" e "piena protezione", aggiungendo come possa in realtà incentivare la promiscuità sessuale. Successivamente il prelato si scusò pubblicamente, giustificandosi dicendo che non era pienamente informato sui risultati altamente positivi ottenuti dal programma vaccinale contro l'insorgere del cancro al collo dell'utero.

Critiche alle parole del vescovo sono però arrivate dalla stessa Chiesa cattolica, nella persona del teologo Gerry O'Hanlon, ex Provinciale dell'ordine dei gesuiti, che ha affermato: "Questa polemica non fa altro che mancare di rispetto alla coscienza delle persone, e alimenta il pregiudizio di una Chiesa misogina e nemica delle donne. C'è un enorme abisso tra il clero e i fedeli.

Abbiamo un'opportunità per fare qualcosa di costruttivo, ma non accadrà nulla se mettiamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi".

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