"Video troppo osè": pop star egiziana condannata a 5 anni di carcere

La pop star egiziana Shima Ahmed è stata condannata a 5 anni di carcere ed al pagamento di una multa per aver girato un video clip che "incita al libertinaggio"

"Video troppo osè": pop star egiziana condannata a 5 anni di carcere

Troppo bella, troppo mora e soprattutto troppo disinibita per i canoni della società egiziana. Questo è l’identikit di Shima Ahmed, cantante di 22 anni e protagonista di un video musicale che ha fatto decisamente scalpore. Una clip di pochi minuti per lanciare il suo nuovo singolo, “Andi Zorof” (Ho dei problemi), in cui la pop star si passa il rossetto sulle labbra, gioca maliziosa con una spallina del reggiseno e manipola cibo di varia natura. In pochi giorni il video è stato visto da un milione di utenti, ne è nata un’animata querelle divenuta poi caso giudiziario. Ieri il verdetto che condanna sia la Ahmed che il regista, Hosam al-Sayed, per “incitamento al libertinaggio”. La sentenza si traduce in 5 anni di carcere, rispetto ai quali gli imputati hanno fatto appello, e nel pagamento di una multa di 10mila sterline egiziane (circa 561 dollari).

Quando la Ahmed si è presentata in tribunale era irriconoscibile. Il Telegraph la descrive avvolta da un niqab e concentrata a leggere il Corano in attesa di esser giudicata. Un ultimo, disperato tentativo di intercettare la clemenza dei giudici che, però, non ha sortito l’effetto desiderato. Nonostante il rigore ostentato dall’artista, il verdetto è stato inflessibile. A nulla sono valse anche le dichiarazioni riparatrici della cantante che, dal suo profilo Facebook, si era già scusata “con tutte le persone che hanno visto la clip e che sono rimaste sconvolte interpretandola nel modo sbagliato”. Aggiungendo: “Non immaginavo che sarebbe accaduto ciò”.

Ma nell’Egitto del presidente Abdel Fattah al-Sisi non è certo la prima volta che accade una cosa del genere.

Alla cantante egiziana Sherine Abdelwahab è stato intimato l’altolà alle esibizioni per aver “ingiustamente preso in giro” il fiume Nilo durante un concerto, mentre una danzatrice del ventre e il suo cameraman sono stati condannati a sei mesi di carcere, accusati anche loro di “incitamento al libertinaggio” per aver diffuso in rete un video.

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