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Il monito del Mosley delle moto: "Voglio piloti educati in pista"

Lettera aperta del presidente della Fim (Federazione motociclistica internazionale), Vito Ippolito dopo il caso Iannone

Centauri un po’ cafoni o rissosi o nervosi. Certe scenette viste di recente nel motomondiale non sono per nulla piaciute. Il presidente della Federazione internazionale di motociclismo, Vito Ippolito, ha quindi affidato ad una lettera aperta il suo appello per una condotta di gara più equilibrata. "Il nostro sport - si legge nella nota della Fim - è guardato da milioni di persone in tv, ed è seguito da centinaia di media in tutto il mondo. Questi sono due ingredienti fondamentali che ci rendono uno degli sport più seguiti al mondo. I piloti devono essere concentrati, avere nervi saldi per fare le giuste valutazioni e scelte in gara, senza arrivare, nel limite del possibile, a commettere errori. Ma lo stato della trance agonistica non può essere una scusa per gli incidenti come accaduto recentemente". Ippolito si riferisce ai casi eclatanti che hanno tenuto banco in questi ultimi giorni, in particolare alla brutta figura fatta da Iannone nei confronti di Pol Espargaro a Misano. L'italiano, dopo aver coinvolto in una caduta all'ultimo giro lo spagnolo durante il Gp di San Marino classe 125, aveva reagito violentemente alle proteste dell'iberico, rincarando la dose con una dichiarazione non molto "politically correct" nei confronti del collega. Nei giorni successivi all'episodio, Andrea Iannone aveva affidato a un comunicato stampa le scuse per l'accaduto. "Se questi episodi si ripeteranno - si legge ancora nella nota firmata da Ippolito - la Fim non esiterà ad intervenire con sanzioni disciplinari nei confronti dei piloti".

Una presa di posizione netta verso tutti i comportamenti ritenuti disonorevoli per il motociclismo, che sta diventando sempre di più seguito dai giovani nel mondo.

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