Montù Beccaria celebra la «Divina»

Antonio Valla ha lasciato al figlio il compito di far celebrare la messa

Valeria Pedemonte

Quest'anno, per ragioni che è il caso di accennare, la Messa in suffragio di Maria Callas, il 16 settembre, nel ventinovesimo anniversario della sua scomparsa, verrà celebrata in un paese, già feudo dei Beccaria, dell’Oltrepò Pavese: Montù Beccaria. Nella stessa cerimonia verrà commemorato Antonio Valla colui che, morto a 97 anni, ha lasciato al figlio Luigi l’incarico di far celebrare una messa per Maria Callas: il soprano che lui, musicista, anche se di paese, aveva in vita tanto ammirato.
Il figlio ha mantenuto la promessa fatta all’anziano padre ed ha legato il nome del grande soprano a colui che, silenzioso e caparbio, ha saputo apprezzare nel giusto modo l’Artista celebrata nel mondo intero. Ora, il destino - ed il figlio - hanno fatto sì, che il nome di Antonio Valla venisse addirittura accumunato a quello di Maria Callas!
Questo, il signore Antonio, come ancora lo ricordano a Montù Beccaria, non l’avrebbe mai immaginato ma, alcuni paesani - parroco e sindaco in testa - si sono organizzati e, per vie dritte o traverse, hanno chiesto a dei cantanti amici di partecipare con il loro canto alla cerimonia. Ecco, allora, l’adesione di Barbara Costa, che reduce dal successo, proprio in «Norma» a Barcellona, ha commemorato a dovere la «Divina Maria», a Sirmione qualche giorno fa.
La Costa, dopo un’introduzione all’organo di «Casta Diva», farà ascoltare la sua bella voce nell’«Ave Maria» di Gounod. Quindi subentrerà il tenore Vincenzo Puma che, alla comunione, darà vita al «Panis Angelicus» di Franck e alla fine della Messa intonerà «l’Ingemisco» dalla Messa di Requiem di Verdi. All’organo ci sarà, in via eccezionale, un vero direttore d’orchestra: il Maestro Gerardo Colella che si è offerto, anche lui gratuitamente, per commemorare la «Voce della lirica» per antonomasia.
Non ci saranno concessioni estemporanee poiché una Messa deve avere la semplicità di una Messa.
Saputa l’iniziativa, altri cantanti, ancora più celebrati si sono offerti di cantare per colei che ha fatto la storia della lirica e che - come ha affermato Zeffirelli - ha creato nel mondo dell’opera «l’era prima e dopo Callas».
E il signor Antonio, il mite musicalissimo vecchietto, ideatore della banda del paese, che ha osato solo dopo morto di chiedere una Messa per la Divina, non essendosi mai permesso di dedicargliela da vivo, avrà la soddisfazione «postuma» di ascoltare cantanti che faranno del loro meglio per onorare la «diva delle dive».
Montù Beccaria è arroccata su di una collina e sovrasta Stradella, in provincia di Pavia.

Il luogo sarebbe piaciuto a Cesare Pavese, con i suoi due bar, la chiesa, la banca, l’ufficio postale, il vino buono e un Don Luciano, parroco, che sembra burbero, ma che rigido non è, che ha accettato con semplicità di ospitare la Messa in onore di una Grande che non c'è più ma che continua a vivere nella musica perché «I grandi non muoiono mai» e perché la Callas è considerata una creatura che, pur avendo percorso una determinata via, in vita è stata una buona credente.
La Messa per Maria Callas e Antonio Valla sarà officiata il 16 settembre alle 18,30 nella Chiesa di Montù Beccaria.

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