Sport

Montepremi dell’ippica: limatura sì, ma crollo no

Ernesto Cazzaniga

Stiamo aspettando con ragionevole ottimismo, le determinazioni del commissario Unire, conte Guido Melzi d’Eril, sul montepremi 2007. Malgrado l’ultimo annuncio dato con la solita sicumera su un quotidiano sportivo di una diminuzione del 20%, molto meno drammatica delle penultime azzardate previsioni che erano al 45% in meno.
Continua la bagarre di numeri, interpretazioni giuridiche e quant’altro, quotidianamente propinata sul sito Internet dell’Unagt di «alta informazione strategica» che fa capo al solito Maurizio Mattii. La situazione, pur con le note difficoltà - non addebitabili peraltro ad una sola persona, come qualcuno vorrebbe far credere - è grave ma non del tutto compromessa. Anche perché è ancora tutto da vedere che il montepremi sarà decurtato del 20%: noi ci battermo sino all’ultimo perché la riduzione - se proprio ci dovrà essere - sia molto più contenuta.
Per alleggerire un poco la tensione avrei alcune novità, molto riservate, che però ritengo giusto pubblicare. Sono finalmente riuscito a conoscere finalmente la composizione del «TG Comitato» che sul sito dell’Unagt (Unione Nazionale Guidatori Allenatori Trotto), gestito dal fantasioso Maurizio Matti, che anche in questa occasione non smentisce la sua fertile capacità innovativa. Il TG Comitato quotidianamente sforna una marea di notizie, riservando ultimamente una attenzione quasi ossessiva agli stipendi dei dirigenti Unire. Chissà perché? Con grande sorpresa parrebbe trattarsi di un organismo leggero, due componenti fissi di nazionalità extracomunitaria, uno dei quali albanese, molto ferrato nella lingua italiana e l’altro cinese (va molto di moda l’esperto cinese adesso), grande esperto contabile il quale, munito di un pallottoliere gigante avrebbe elaborato, con grande successo, le ardite e note elaborazioni socio economiche sul prossimo e imminente fallimento dell’Unire. Pare che nei momenti di difficoltà nella elaborazione dei dati e soprattutto dei concetti si ricorra all’apporto straordinario della donna delle pulizie.
Ma adesso basta, veniamo a cose più serie: il mio «malvagio consigliere» - Gianfranco Fabbri, ex vicepresidente dell’Unire, ex presidente dell’Anact e ora consigliere della stessa associazione - ha ritenuto di intervenire, questa volta in forma diretta, ed ha chiesto alcune riforme urgenti del settore. Ma perché non c’è stata una risposta civile e non offensiva ad un problema scottante che era stato posto in un intervento precedente? Cioè la ragione per la quale le casse comuni devono farsi carico della pensione privata, dei guidatori, professionisti che non hanno mai avuto un rapporto di dipendenza diretto nè con l’Ente né con i proprietari. Cambiando radicalmente argomento, sono state aperte le buste per l’assegnazione dei bandi di concorso presso l’AAMS. Troviamo tante sorpresine e cose interessanti, delle quali vorrei parlare. Si conferma il trend favorevole del maggiore interesse per le agenzie sportive, da notare per l’ippica episodi di una certa vivacità. Oltre alla partecipazione di una società greca e discreto interesse da parte degli inglesi, di converso una agenzia a Palermo è arrivata ad una offerta di ottocentomila euro, un vero record credo. Molto interessante anche un’offerta da parte della Cesenate corse al trotto di trecentomila euro per una agenzia a Bologna. Niente male neanche quest’ultima. A questo proposito qualche cattivello penserà che agli allevatori tanto interesse da parte della benemerita società che gestisce gli ippodromi di Bologna e Cesena, sarebbe forse stato più apprezzato, se orientato verso l’acquisto di un puledro alle aste di Settimo Milanese.
A volte si ha l’impressione (poco gradevole) che, gli operatori del settore, che parlano spesso e volentieri a nome degli allevatori, all’atto pratico facciano finta di scordarsi che le corse si dovranno ancora e sempre fare con i cavalli allevati dagli allevatori.

A meno che non si pensi di introdurre le corse virtuali, ma questo è un altro discorso sul quale torneremo presto.

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