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Monti presenta la fase due: due ore e mezza di lezione per "spiegarci" la stangata

Il Prof illustra la road map: non sarà necessaria una manovra bis. Poi invita a non sovrastimare lo spread e lancia il pacchetto "cresci Italia". Ma non dice cosa c'è dentro

Monti presenta la fase due: due ore e mezza di lezione  per "spiegarci" la stangata

"Non c'è mai stata una 'fase uno' separata dalla 'fase due'". Dopo aver dribblato la terrifica impennata dello spread tra Btp e Bund tedeschi, che questa mattina è tornato a superare la soglia dei 520 punti base, incolpando l'inconsistenza del Vecchio Continente ("I mercati sono un problema europeo"), il presidente del Consiglio Mario Monti da una parte ha assicurato che non sarà necessario fare una seconda manovra economica, dall'altra ha lanciato il pacchetto "cresci Italia". Un pacchetto che conterrà  liberalizzazioni, concorrenza e stimolo del capitale umano attraverso l’università e la ricerca e la riforma essenziale del mercato lavoro. "Le prossime settimane saranno dedicate alla crescita - ha spiegato il Professore - che però non fa uso del denaro pubblico anche perché ce n’è poco, ma fa dell’equità la leva". Due ore e mezza di lezione universitaria monocorde, interrotta da trentatré domande, per spiegare agli italiani i profondi sacrifici che saranno chiamati a sostenere nei prossimi mesi e senza nemmeno aiutare a capire quali saranno le riforme struttutali e le misure che saranno affrontate dal governo.

Gessato grigio chiaro, camicia azzurro polvere, cravatta a piccoli disegni geometrici sempre sul grigio. Dopo il silenzio stampa tenuto ieri al termine del Consiglio dei ministri, il Professore sceglie la conferenza stampa di fine anno, che non si svolge nei saloni di Villa Madama come quelle del precedente governo ma in una sala negli spazi della presidenza del Consiglio nella Galleria Colonna, per illustrare la road map del 2012. Partendo dal presupposto che il parlamento ha "responsabilmente approvato in tempi rapidissimi" la manovra economica "con modifiche che la hanno migliorata" tanto da riuscire, al tempo stesso, ad affrontare il tema dei conti pubblici e perseguire la crescita economica e l'equità sociale, Monti ha fatto presente che non può esistere consolidamento sostenibile dei conti pubblici se non cresce adeguatamente anche il pil. Tuttavia, prima di presentare il nuovo pacchetto, Monti ha voluto mettere i puntini sulle "i" facendo presente che non era stato il suo governo ad aver "sottoscritto l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013": "Non prendo posizione né favorevole né critica ma faccio presente che sono impegni di altri".

"Sarebbe stato rovinoso per l’Italia, visti i forti dubbi di credibilità, non passare alla fase di rigorosa attuazione degli impegni presi anche in contropartita dell’intervento della Bce. Era un atto dovuto. Da oggi passiamo agli atti voluti". Con la conferenza stampa di oggi Monti ha, quindi, tagliato il nastro della "fase due" per lanciare quelle misure a cui il governo tecnico lavorerà nel primo trimestre del 2012. I tempi a disposizione di Monti saranno ancora una vota serrati. Bruxelles attendono la calendarizzazione del piano di crescita al prossimo Eurogruppo (23 gennaio) e al Consiglio Ue (30 gennaio). Monti ha preferito non annunciare alcuna misura specifica da annunciare, si è limitato a far presente che saranno due gli interventi da mettere in cantiere il mese prossimo: la concorrenza e le liberalizzazioni "in modo sistematico" e la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. "Gli ammortizzatori - ha spiegato Monti - vanno ammodernati perché le tutele ci siano, siano rafforzate ma in prospettiva di una maggiore flessibilità economica". Pur assicurando che il negoziato con le parti sociali andrà avanti, il Professore ha ribadito che la concertazione dovrà essere condotta "con una certa rapidità".

Tra le riforme in cantiere Monti ha sottolineato l'importanza di quella del catasto. Provvedimento che nei giorni scorsi ha suscitato non poche polemiche e barricate da parte dei contribuenti che temono una vera e propria patrimoniale mascherata. Per il Professore la questioione del catasto è molto importante: "Nella riforma che il governo sta portando avanti ci saranno meccanismi per conoscere la realtà, è sempre auspicabile la conoscenza della realtà e la riforma del catasto, che richiederà qualche tempo, va in questa direzione e ciò vuol dire porre fine agli abusi anche se involontari e avere una maggior aderenza tra il fisco e la realtà". Ad ogni modo, il premier ha garantito che non ci sarà "un aggravamento dell’imposizione sulla casa ma una maggiore equità sull’ imposizione" e ha ricordato che "l’aliquota per la prima casa nel nuovo sistema Imu è dello 0,4% e il numero delle case esenti è di 6 milioni".

Per quanto non voglia darvi troppa importanza, per ben due volte il Professore è tornato a parlare di crisi finanziaria e differenziale dei titoli di Stato. E lo fa salendo in cattedra. Con un grafico in mano, Monti ha illustrato ai giornalisti l’andamento dello spread dal minimo di aprile (123 punti base) fino al massimo del 9 novembre (558 punti), "quando ero a Berlino e ricevetti una chiamata dal Capo dello Stato che mi annunciava una nomina" (a senatore a vita, ndr). "Gli acquisti da parte della Bce dei titoli italiani - ha spiegato - si sono diradati nel periodo più recente e possiamo essere un pochino più sollevati perchè c’è una tendenza dello spread a decrescere malgrado gli acquisti siano quasi cessati". Dopo aver fatto notare che le ultime due aste di emissione di titoli pubblici sono andate piuttosto bene, il premier invita a non considerare terminata la "turbolenza finanziaria". Tuttavia, la  lettura che lo stesso Monti ha proposto di dare all'andamento dello spread è di non sovrastimarlo "né quando va bene né quando va male".

Prima di lasciare Palazzo Chigi, Monti ci ha tenuto a sottolineare più volte l'inesistenza di future candidature sia alla presidenza del Consiglio sia a quella della Repubblica. Per il momento, però, si vanta dei consensi ottenuti: "Sono sorpreso dai sondaggi, un indicatore cui non do molto peso, dai quali emerge una certa comprensione per l’attività di un governo che sulla carta dovrebbe avere popolarità zero. E invece siamo molto più su". Non si sa a quali sondaggi faccia riferimento il Professore, fatto sta che dopo la stangata della manovra economica e il malumore crescente (dentro e fuori dal parlamento) stride l'idea di una popolarità tanto elevata. D'altra parte, l'appoggio da parte delle forze politiche presenti alle Camere c’è per definizione finché il governo va avanti. Proprio per questo, citando l'ex premier Silvio Berlusconi, anche Monti ha ricordato che serve un bagno di ottimismo perché "nella crisi il fattore psicologico è importantissimo ed invitò i giornali a non parlare solo delle cose negative".

"Io evito di fare inviti ai giornali - ha concluso - ma sono sicuro che lo sforzo che stiamo facendo è una cosa che può giustificare un moderato ottimismo".

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