Caro Granzotto, avevamo deciso in famiglia di andare al mare martedì 8 luglio, ma leggendo i propositi dei «moralisti» dobbiamo temere larrivo di una spallata o forse soltanto un girotondo estivo dellopposizione che manda a gambe allaria il governo?
Piano con lironia, caro Marchis. La situazione è grave. Pensi che «si è perduta la memoria collettiva di una Macondo dove un giorno bisognerà trovare - scrive il mio politologo di riferimento - nuovi nomi per le cose». E non so se mi spiego. Pensi che siamo una nazione «che pullula di piccoli moralisti ansiosi di ripristinare una legalità piccola ma feroce nei confronti della piccola criminalità». Tutto piccolo: la moralità, la legalità e la criminalità. E non so se mi rispiego. Pensi che «la vita pubblica italiana è ormai la replica perfetta della poltiglia televisiva», caro il mio Marchis, poltiglia televisiva, e dico poco. Siamo ridotti male, questa è la verità. Finiti i tempi del rigore, del primato delletica, del buongoverno, della politica dalle mani nette.
I tempi, mi viene il magone solo a scriverlo, del «Finalmente abbiamo una banca!», spontanea, genuina manifestazione di democratico giubilo, di forte e progressista senso dello Stato. Adesso capace che qualcuno dica «Uelà, quella ci sta!», segno evidente che il regime ha ripreso a strisciare, che si picconano le garanzie costituzionali, che sintende imbavagliare la libera e indipendentissima stampa e, forse, non è detto ma non si sa mai, ripristinare la figura del capo caseggiato. Per cui si continuerà a parlare, cito, «dei successi del governo e dellinfallibile rimozione dei rifiuti (una bagatella, una sciocchezzuola demagogica, ndr) a Napoli, entro il mese. Le montagne di immondizia («Uelà, quella ci sta!», ndr) che soffocano le nostre istituzioni, quelle dovranno aspettare». E qui Paperino avrebbe aggiunto: «Gulp!».
Capito che chiari di luna, caro Marchis? Per fortuna le forze sane della nazione (le «minoranze dei non assuefatti, dei non rassegnati» allaver perse le elezioni, e perse col botto) vigilano. E siccome alle emergenze democratiche si fa fronte con azioni forti e decise, è bella che pronta unarma letale, mai vista prima: un appello o petizione «per dire no a un governo che non rispetta le regole democratiche («Uelà, quella ci sta!», ndr) e in difesa della democrazia e della nostra Costituzione».
Questo da un lato, dallaltro si darà vita a una piazzata con tanto di Pancho Pardi, di Beppe Grillo in video, Furio Colombo, Flores dArcais, Umberto Eco e, fra i personaggi dellavanspettacolo, Sabina Guzzanti, Ascanio Celestini (?) e Antonio Di Pietro. Peccato lassenza di Oscar Luigi Scalfaro (sarà il caldo), ma anche così, una gran bella compagnia di giro. Probabile che per la paura il governo indosserà l'elmetto. Noi, intanto, si va al mare.
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