Moratti ammonisce Prodi: stia ai patti

Una lettera e sei punti precisi per chiedere al premier Romano Prodi e ai suoi ministri di rispettare gli impegni presi durante i recenti tour-vetrina a Milano. L’ha spedita ieri il Letizia Moratti, preoccupata dalla nuova Finanziaria che minaccia di attribuire nuove competenze ai Comuni e di tagliare i fondi. Costringendo così i sindaci ad aumentare le tasse. Una prospettiva che alla Moratti proprio non piace. E così chiede al governo di mantenere le promesse fatte per sicurezza, infrastrutture, Malpensa, finanza pubblica, competenze, agenzia per l’innovazione e Biblioteca europea. Un primo avviso, un cartellino giallo per cercar di salvare quel Tavolo Milano che rischia di finire gambe all’aria ancor prima di nascere.
Un altolà arriva anche dal presidente della Regione, Roberto Formigoni. «La Finanziaria sarà il banco di prova del tavolo Milano» dice il governatore, che si aspetta fatti molto concreti dalla manovra e dai provvedimenti collegati.

Formigoni si attende «stanziamenti molto significativi per la Pedemontana» (circa un miliardo di euro per il primo anno) ma contemporaneamente che vengano trasferiti da Roma alla Regione Lombardia i «poteri concedenti» per le nuove infrastrutture, ovvero la gestione delle gare e dei piani finanziari che determinano i pedaggi.

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