da Milano
Questa volta il colpevole cè e latto daccusa arriva proprio dal presidente interista Massimo Moratti. «Ce lha fatta perdere Materazzi», le parole pesanti come macigni del petroliere nerazzurro rivolto alla moglie Milly dopo che il prepotente Matrix (chiedere conferma a Cruz) sera fatto respingere il decisivo rigore da Manninger. E il sorriso che aveva accompagnato Moratti nel prepartita, tra i tanti complimenti toccaferro e la cerimonia dellonorificenza a vice presidente onorario dello Sheffield (ha festeggiato i 150 anni di fondazione) da parte del presidente inglese Richard Tims, è letteralmente andato a farsi benedire. Ed è un bene che chi gli stava vicino non abbia riferito i commenti poco teneri del presidente, per tutti, nessuno escluso, con Materazzi in cima ovviamente alla lista.
Larrabbiatura gli è rimasta dentro, ma laplomb presidenziale ha fatto si che nel tragitto tribuna donore-ascensore-piano terreno-spogliatoio, venisse nascosta. Sorrisi di circostanza a chi gli passava vicino, ma i lineamenti erano tirati stile 5 maggio 2002. Aveva un rospo dentro il presidente, la frase di Mancini «prima vinciamo, poi eventualmente lunedì parlo», non gli era andata giù. E allora via di corsa negli spogliatoi dove, mentre il tecnico cercava spiegazioni davanti alle tv, il presidente, da buon pater familias, consolava i giocatori, aveva una parola buona per ciascuno, calmava la rabbia di Cruz e accarezzava Cambiasso che aveva riportato una brutta distorsione alla caviglia destra. Intanto Mancini, messo al corrente della frase del presidente, si difendeva: «Ma noi non abbiamo perso, abbiamo pareggiato e mancano ancora 90 minuti». Vai a fargli capire che unoccasione così è irripetibile e che la rabbia di Moratti forse, sotto sotto, è anche giustificata. Ma il colpevole non cera; Marco Materazzi era stato bloccato dallantidoping e non stava nello spogliatoio con i compagni. Buon per lui perché Cruz e Mancini avrebbero avuto tante cose da dirgli. Ma prima dandarsene alle 18,30, Moratti ha voluto incontrare Materazzi per tranquillizzarlo e anche un duro come Matrix sè lasciato andare e i suoi occhi si sono increspati di lacrime.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato lo stesso Materazzi che, intercettato da Telelombardia, ha dichiarato: «Sono qui a metterci la faccia, sia che le cose vadano bene sia che vadano male. La responsabilità è mia. Cruz se la sentiva di tirare il rigore, ma anchio ero sicuro di me stesso e tutti hanno visto come è andata. Ho sbagliato e ho chiesto scusa a Cruz.
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