Milano - «Il Dpef approvato dal governo è
un documento vago che non affronta tanti temi e non dà risposte
ai Comuni», Letizia Moratti non usa giri di parole per ribadire il no di Milano,
ma anche di tutti gli altri Comuni italiani, al documento economico di Prodi. E lo
fa in una occasione particolare, l’assemblea dell’Unione del Commercio di Milano,
presieduta da Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio che ha appena
lanciato la proposta di siglare "Un patto per la città" con le istituzioni. Proposta
subito raccolta dal sindaco Moratti che ha nel suo intervento ha legato grandi temi come
la questione del federalismo fiscale (e quindi delle risorse da investire a Milano), la sicurezza,
l'Expo 2015 a quelli al centro dei progetti per la metropoli: mobilità sostenibile, infrastrutture,
lavoro, sviluppo del commercio, piano della sicurezza.
Mancate risposte del governo «Il governo in questo momento non sta seguendo non solo Milano ma tutti i Comuni - ha aggiunto - e
proprio l’Anci ha dichiarato che non parteciperà più a nessun
incontro fino a quando non ci sarà un chiarimento di fondo col
presidente del Consiglio e con tutto il consiglio dei
ministri». La sindaco Moratti ha poi puntato l’attenzione sulle
«mancate risposte» del governo a Milano. C’è «una attenzione che il governo deve avere, ripeto, deve avere, rispetto alla città più
importante d’Italia, il motore economico senza il quale non ci
potrebbe essere la perequazione fiscale per le altre città. C'è un tema che ha sempre contraddistinto la
nostra città: l’orgoglio di fare da sola. Questo
orgoglio ci deve far continuare a lavorare e investire, ma
dobbiamo anche costruire un rapporto che dalle istituzioni
locali raggiunga il governo. Solo così potremo avere quello che
Milano deve avere. Per questo dobbiamo contare di più rispetto a quello che mandiamo a Roma: noi controbuiamo per 4 miliardi di euro di tasse ma in cambio riceviamo
solo 800 milioni di euro. Milano chiede
soltanto di essere premiata per la sua virtuosità».
La sfida dell'Expo 2015 Per il sindaco da parte del governo ci
sono stati comunque alcuni segnali positivi: «Sul tema
dell’Expo 2015 c’è stata grande collaborazione tra governo e
istituzioni locali e sul tema infrastrutture il ministro Di
Pietro ha dimostrato un’attenzione particolare.
Mobilità: il governo tace Le cose negative però vanno dette tutte - ha concluso la Moratti -.
Per ora è in atto un confronto col governo sulla mobilità
sostenibile di cui Milano ha un forte bisogno. Abbiamo firmato
un documento con Province e Regione che prevede lo stanziamento
di 3 miliardi, 1,7 dei quali già finanziati dalle istituzioni
locali, ma Prodi non ci ha ancora dato una risposta. Avremo
un incontro il 23 luglio con i rappresentanti del governo e
porteremo proposte di modifiche normative per risolvere i
problemi del degrado e del disagio nelle città. Speriamo che
Roma ci ascolti».
Sangalli: patto su sicurezza, trasporti, ambiente, Expo È la proposta lanciata oggi dal
presidente dell’Unione del commercio Carlo Sangalli,
all’assemblea pubblica riunita oggi in rappresentanza delle 145
associazioni aderenti.
Un patto, ha spiegato Sangalli, da siglare con le istituzioni
nella consapevolezza del ruolo di primo piano che Milano riveste
nel Paese, visto che nella metropoli lombarda si produce il 10%
della ricchezza nazionale e oltre il 50% di quella regionale.
Sangalli ha chiesto un sempre più diffuso uso dello strumento
della «governance», cioè la cooperazione a tutti i livelli: fra
le istituzioni, ma anche con i diversi soggetti che rappresentano
le forze imprenditoriali e sociali. Con il Patto, ha spiegato
Sangalli, «noi siamo disposti a dare e non solo a chiedere»:
dare «qualità e servizi» e a chiedere «più sicurezza, nelle
periferie e nel centro», perché «la sicurezza è un prerequisiti
per la vivibilità, che ha motivato la grande manifestazione di
corso Buenos Aires». Si chiede anche «la sicurezza delle regole
di mercato, con una tolleranza zero nei confronti dei fenomeni
come l’abusivismo e la contraffazione» e «l’equilibrio nel
governo della rete distributiva» ovvero la «consapevolezza del
valore profondo del suo pluralismo e della necessità di
conseguenti scelte urbanistiche».
Formigoni: al Senato per Brebemi, Tem, Pedemontana E sullo scottante dossier strade, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni annuncia che giovedì prossimo, durante
l’incontro con la Commissione Lavori pubblici in Senato si prefigge un obiettivo
chiaro: «Convincere i senatori malpensanti sul fatto che le opere
Brebemi, Tem e Pedemontana sono necessarie e che il metodo per la
costituzione della società Cal è corretto. Mi aspetto che si arrivi
a capire la necessità delle opere, la correttezza del metodo e la
consapevolezza che si sta realizzando il Corridoio 5».
Penati: fiscalità e salari soluzioni per Milano C'è grande
problema salariale, sostiene invece il presidente della Provincia,
il diessino Filippo Penati, intervenuto all'assemblea dei commercianti, che ha spiegato alcune delle sue "ricette" per uscirne: leva della
fiscalità, contrattazione decentrata, premi alla produttività.
Penati ha sottolineato il fatto che il
problema salariale si riflette sui consumi e la
sua soluzione non deve essere lasciata solo alla contrattazione
fra le parti, ma bisognerebbe intervenire anche attraverso la
leva fiscale.
E ai giornalisti che gli chiedevano di precisare il suo
pensiero, prima di uscire da Palazzo Bovara,
Penati ha spiegato che bisogna tenere conto di due elementi: il
costo della vita e il riconoscimento della maggiore
produttività. «I mille euro che guadagna un dipendente
pubblico - ha aggiunto - non hanno lo stesso valore al Nord e al
Sud. È evidente che il problema debba essere riconosciuto in
una contrattazione decentrata per la determinazione del
salario».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.