nostro inviato a Shanghai
A Shanghai giurano che per lExpo 2010 saranno pronte sei nuove linee della metropolitana. E a giudicare dalla velocità con cui sono nati i quattrocento grattacieli che disegnano il cielo, non mancherà allappello neanche una fermata. «Un confronto stimolante» dice Letizia Moratti, convinta che la candidatura di Milano per il 2015 lancerà in corsia preferenziale le opere pubbliche necessarie alla città. Il sindaco, che ha ottenuto una sponsorizzazione dalla Cina, ieri sera ha cenato con il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e con i ministri della delegazione. Una pizza in un elegante ristorante italiano, unoccasione (informale come quelle che più contano) per fare pressing in favore di Milano, alla vigilia della giornata di oggi in cui parteciperanno insieme a diversi appuntamenti ufficiali. «Da Prodi mi aspetto la candidatura di Milano per lExpo 2015» dichiara senza giri di parole la Moratti. E rilancia: «È una candidatura di tutto il Paese».
Un no del presidente del Consiglio sarebbe incomprensibile, ora che persino il sindaco di Shanghai, politico cinese di primo piano, ha assicurato l«appoggio» della capitale economica dellAsia alla capitale economica italiana. Lintesa è bilaterale, perché Milano si impegna a contribuire alla buona riuscita dellExpo 2010 a Shanghai in cambio di un aiuto a spuntare la candidatura italiana cinque anni dopo. «Tutti gli shanganesi vi daranno il loro appoggio. Da sindaco di una città gemellata vi auguro di tutto cuore buona fortuna» la dichiarazione ufficiale, prima di sedersi a tavola per definire nel concreto i piani.
La votazione avverrà nel 2008, il sostegno della città sede dellExpo è importante e tessere le relazioni diplomatiche necessarie è fondamentale. Ma il primo scoglio da superare è di politica interna e cioè ottenere il via libera del governo. La decisione finale sarà presa a novembre, ma è fin troppo chiaro che tutti si attendono da Prodi un via libera già oggi. «Quella di Milano è una candidatura di tutto il Paese» ribadisce la Moratti, che non nasconde di attendersi un sì («mi aspetto la conferma della candidatura»), anche se non potrà essere uninvestitura ufficiale, perché manca ancora il progetto e restano due mesi di tempo per definirlo. «Milano non può non essere candidata» ripete il sindaco.
Luogo, tema e investimenti necessari sono oggetto di uno studio che sarà presentato al governo, ma è certo che un ruolo di primo piano sarà giocato dalla Fiera, che ha siglato già due anni fa un accordo con lExpo di Shanghai per offrire sostegno logistico e formare il personale che gestirà levento. Anche la Scala, il Piccolo Teatro e la Triennale hanno garantito il proprio sostegno, saranno presenti in forze in Cina e contano sullappoggio del governo allExpo 2015 a Milano.
Insomma, le aspettative sono altissime.
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