Moratti: «Sembra la squadra di mio padre»

Jacopo Casoni

da Milano

È Cordoba il primo a lasciarsi andare e a svelare ciò che cova per davvero nel cuore nerazzurro: «Prendere la Juve? Sì, ci crediamo e lavoriamo anche di più». Poi tocca a Tronchetti Provera dare tono alla frase: «Se giochiamo così, possiamo mettere pressione a chiunque, Juve compresa». Ma è il presidente Moratti a dare l’immagine più chiara di quel che passa per i cuori nerazzurri: «Prendere la Juve? Non dipende da noi, dipende da loro... però questa mia Inter è quella che per qualità tecniche e caratteriali più assomiglia a quella di mio padre». Unico rammarico, Recoba: «Vorrei giocasse di più».
Mancini parla invece e soprattutto della partita: «Tre gol su palla inattiva sono frutto dell’allenamento, ma anche della fortuna, dobbiamo ammetterlo. L’anno scorso tanti pareggi, ora si vede il frutto del lavoro. Sono soddisfatto, ma nel primo tempo potevamo fare un gol in più... Adriano? Sta crescendo».

Non commenta invece l’arrivo ormai definito di Cesar e Simone Inzaghi: «Perché, arrivano?».
Prima della sfida, un tifoso rosanero originario di Latina è stato colpito da una coltellata al gluteo, che gli ha procurato una ferita superficiale.

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