Moratti: «Stimo molto Sgarbi» Per lui un ritorno da tecnico

A Palazzo Reale il critico e donna Letizia s’incontrano per la prima volta dopo il «licenziamento»

Moratti: «Stimo molto Sgarbi» Per lui un ritorno da tecnico

(...) «Ho molta stima di lui - assicura la Moratti -. La considerazione professionale nei suoi confronti c’è sempre stata e la riconfermo». Il futuro? «Vedremo se sarà possibile trovare insieme un percorso». L’incontro, rivela il critico d’arte, è già stato fissato. L’ipotesi per lui è di un ruolo tecnico, magari di curatore delle mostre e di coordinatore di tutta l’attività espositiva. Un lieto fine a cui, probabilmente, Sgarbi allude nel suo discorso parlando della pittura del conterraneo, il pittore ferrarese Adelchi Riccardo Mantovani in mostra al Pac. «Le sue opere rendono l’uomo buono, dolce e capace di resistere a qualsiasi tempesta». Preludio bucolico alla quiete sopraggiunta nei rapporti con la Moratti che conferma di averlo invitato a inaugurare tutte le iniziative culturali da lui volute come assessore. «La lettera della Moratti - la replica di Sgarbi - è stato un bel gesto e non poteva prevedere da parte mia una risposta sdegnosa, anche per rispetto a tutti gli artisti da me coinvolti per le prossime mostre in programma. La mia reazione alla lettera è stata la meno “sgarbiana”, ma al tempo stesso la più logica e ha dato al sindaco una via d’uscita perché non poteva abolire una macchina di mostre e di eventi, una sessantina da qui al 2010, difficile da scardinare». Il che significa che la cultura a Milano sarà griffata Sgarbi ancora per un bel po’. Come conferma Massimo Accarisi. «Vedo il sindaco Moratti un giorno sì e uno no - racconta il dirigente del settore Cultura e Spettacolo - e il programma approvato a gennaio resta confermato. Variazioni di organico? Le nomine non spettano agli assessori, i dirigenti sono assunti dal Comune. I consulenti? Sgarbi non ne aveva». Faceva tutto da solo. «E verrò a inaugurare Aligi Sassu, Correnti e Ligabue che ho voluto per l’estate come traino alle altre esposizioni. Un po’ come si è fatto l’anno scorso con Botero. Ha funzionato, lo ripetiamo». Poi il Futurismo per il centenario nel 2009, la formazione di Caravaggio, i Longobardi, i Sacri monti.
Oggi, intanto, è in programma un presidio pro Sgarbi davanti a Palazzo Marino a cui parteciperà anche Daniele Farina, portavoce del Leoncavallo. «Ci dividono oceani sul piano ideologico e politico - scrive in una lettera l’ex parlamentare di Rifondazione comunista -, ma in questi due anni sul piano dell’iniziativa culturale Milano ha conosciuto un profilo di interesse che non è possibile tacere». Cita poi «una visione della cultura e dell’arte capace di valorizzare generazioni, forme e luoghi tendenzialmente qui escluse e apprezzate magari all’estero» e «sconforta l’eventuale ritorno ad una concezione museale e puramente conservativa tipica dei tuoi predecessori (Carrubba e Zecchi)».
Chiuso il fronte Sgarbi, rischia di aprirsi quello Formigoni. Con la Moratti che replica piccata alle richieste del governatore di più poteri e autonomia alla Regione in vista dell’Expo.

«Io - le parole della Moratti - sto dialogando su indicazione del presidente Silvio Berlusconi con il dottor Gianni Letta che ho visto anche martedì sul tema Expo. Quindi il mio è un dialogo diretto con la presidenza del consiglio».

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