La Moratti tira dritto verso il blocco «Scelta impopolare ma coraggiosa»

Letizia Moratti ha incassato il colpo senza (apparentemente) batter ciglio. All’indomani dello schiaffo di 128 su 134 sindaci del milanese - a Cinisello e Sesto San Giovanni si sono aggiunte ieri Bresso, Cormano e Settimo Milanese - che hanno deciso che non chiuderanno le città al traffico domenica prossima, il sindaco rivendica il primato di avere riunito intorno a un tavolo 80 amministratori del Nord Italia per discutere di smog. «L’inquinamento è un problema che è possibile affrontare seriamente solo attraverso due modi: uno è lavorare su misure strutturali, l’altro è lavorare collaborando tra istituzioni - ha detto durante la trasmissione Il sindaco risponde, condotta da Piermaurizio Di Rienzo in onda oggi alle 18 su Radio Lombardia -. Abbiamo deciso per la prima volta di mettere insieme 80 Comuni delle sette Regioni, che hanno maggiore concentrazione industriale e che producono il 40% delle polveri sottili nel nostro Paese, costituendo un comitato permanente».
Nonostante i primi cittadini (tutti targati Pdl) abbiano deciso di serrare i ranghi contro la decisione presa dal sindaco di Milano e dal collega di Torino, nonchè presidente dell’Anci Sergio Chiamparino, ritenendo il provvedimento inutile e inattuabile per l’hinterland sprovvisto di un servizio di trasporto pubblico adeguato, Letizia Moratti, sfoderando un sorriso smagliante, si è detta «felicissima della grandissima adesione di tantissimi comuni capoluogo di provincia e di decine di comuni lombardi. Noi abbiamo lavorato su un documento che prevede misure strutturali e un coordinamento permanente. Probabilmente in Provincia - si toglie un sassolino dalla scarpa - si è data più attenzione al tema del blocco che non al tema del documento sul coordinamento dei sindaci. Può darsi che sia stato questo il motivo per cui molti sindaci della Provincia non hanno aderito. Credo che la cosa importante sia stato il coraggio di una scelta che può sembrare anche impopolare. Ognuno nella propria libertà - la stoccata finale - decide secondo coscienza quello che meglio ritiene per affrontare un problema che riguarda la salute dei cittadini».
Il sindaco ha poi ribadito quello che, dal suo punto di vista, è il senso del provvedimento preso venerdì scorso con la creazione del coordinamento dei sindaci antismog: «Il blocco delle auto è un momento di sensibilizzazione rispetto a un problema che non riguarda solo la città ma tutta l’area Padana».
Più successo ha riscosso l’iniziativa del tandem verde Moratti Chiamparino tra i capoluoghi di provincia lombardi: su 12 sindaci, ben nove firmeranno l’ordinanza antismog per fermare le auto domenica, comprese Bergamo, Brescia, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Sondrio e Varese. Le auto circoleranno invece regolamente a Pavia, fresca di blocco domenica scorsa, a Cremona e a Como.

«Sappiamo tutti fin troppo bene che bloccare il traffico veicolare per un giorno non risolverà i problemi ambientali della Val Padana - viene in soccorso della Moratti Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia e sindaco di Varese - però i sindaci sono i responsabili della salute dei cittadini: quindi in assenza di altri provvedimenti efficaci e strutturali, non possiamo fare altro che adottare le uniche iniziative possibili».

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