Una donna, piena di sangue e seminuda, dentro un’auto ferma in viale Sarca. Quasi certamente un omicidio, quello della sessantanovenne Teresa Procacci. Il giallo si è presentato così alla polizia, intorno alle 19. La chiamata al 113 è arrivata dal ristorante di fronte. È stato un passante a notare dentro una Hyundai Accent azzurra il corpo di una signora sui sessanta-settant’anni completamente piena di sangue, e coperta solo con una vestaglia. L’uomo si è precipitato nel ristorante «La Bicocca», in viale Sarca all’angolo con via Giuseppe La Farina. Ha chiesto aiuto. Sono usciti ad aiutarlo i camerieri.
Nell’auto parcheggiata a bordo della grande strada urbana che da Milano conduce a Sesto San Giovanni c’era - sui sedili anteriori - il cadavere riverso dell’anziana, coperto di sangue: le gambe dalla parte del guidatore, il corpo proteso verso il sedile del passeggero. Il cranio è fracassato, è stata probabilmente colpita da un corpo contundente. L’impressione immediata: una morta violenta.
Attraverso la targa, la polizia è risalita subito all’intestataria dell’auto (che non era rubata). Il risultato di questa prima verifica è arrivato presto: la proprietaria della Hyundai è una sessantanovenne nata a Bologna e residente in via Venini 28, a Milano. Vedova, del tutto incensurata, senza precedenti. Anagraficamente corrisponde al corpo dentro l’auto. Nel documento un aspetto da chiarire: alla prima residenza non corrispondeva nessun appartamento attualmente abitato. Un piccolo mistero poi risolto.
Gli inquirenti hanno deciso di non aprire l’auto, coprendola con un telo impermeabile. I primi rilievi e le operazioni delle forze dell’ordine sono stati complicati dalla pioggia intensa e incessante che per tutta la serata è caduta su Milano.
Acqua che rischiava di compromettere impronte digitali e altri possibili indizi.
L’ipotesi iniziale è stata chiara fin dall’inizio: la polizia ha pensato a un omicidio. Quando il corpo di Teresa è stato trovato in viale Sarca il sangue aveva infatti già smesso di colare. Era raggrumato, segno che l’ora del decesso era precedente rispetto al ritrovamento. E che anche il luogo dell’omicidio, al momento ancora presunto, sarebbe diverso dalla via che segna il confine fra Milano e Sesto. Quando l’auto è stata notata non era lì da molto.
Gli inquirenti si sono messi alla ricerca di parenti e conoscenti della donna.
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