È morto l’altra notte all’Ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, Sergio Scapolan, coinvolto dell’incendio alla Eureco di Paderno Dugnano, i cui sono rimasti ustionati altri cinque operai, tre dei quali ancora gravissimi. E per capire cosa sia successo, è già stato sentito uno dei feriti meno gravi, che non sembra abbia fornito dettagli fondamentali, mentre domani proseguiranno accertamenti sui materiali e sul container, probabile innesco dell’esplosione. Ma dell’incidente si occuperà anche la Commissione del Senato sugli infortuni sul lavoro, che si riunirà domani in municipio.
Scapolan, 63 anni, sposato con una figlia, era uno dei più vecchi ed esperti dipendenti della ditta di via Mazzini 101, specializzata in raccolta e smaltimento rifuti speciali. Giovedì 4 poco prima delle 15 si trovava nel cortile della ditta per seguire, come responsabile del piazzale, i lavori di divisione e stoccaggio dei rifiuti, per i quali era stata incaricata la Tnl, cooperativa di albanesi. Una violenta esplosione, seguita da altri scoppi, poi una fiammata ha investito Scapolan, il collega Salvatore Catalano, 55 anni, Leonard Shehu 37, Harun Zekiri, 44, Kasen Xhani 21, Erjon Zeva, 29, e Ferik Meshi, 30. Meshi veniva medicato e subito dimesso: si era solo bruciato le mani nel tentativo di salvare Shehu. Più serie le ustioni di Xhani ed Erjon, che però miglioravano in fretta tanto che le loro prognosi venivano sciolte nei giorni successivi. In particolare il più giovane veniva sentito dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, senza però essere in grado di fornire particolari determinati per l’inchiesta.
Disperate invece sono apparse subito le condizioni degli altri quattro operai, dirottati nei centri grani ustionati di Niguarda, Catalano e Shehu, Torino, Zekiri, e Genova, Scapolan. Il sindaco di Paderno Marco Alparone ha fatto in questi dieci giorni la spola tra i diversi ospedali, in particolare venerdì si era recato a Sampierdarena a portare conforto alla moglie e alla figlia del capo operai. E proprio dal capoluogo ligure, la prima brutta notizia: Scapolan non c’è l’ha fatta, ha cessato di vivere alle 2.30 dell’altra notte.
Unanime il cordoglio delle istituzioni dal Governatore Roberto Formigoni, al presidente del consiglio regionale Davide Boni, al presidente della Provincia Guido Podestà, che chiedono un rapido accertamento delle responsabilità. E proprio per fare luce su questa drammatica vicenda, domani i carabinieri diretti dal capitano Cataldo Pantaleo riprenderanno gli accertamenti sui materiali accatastati nel cortile della dita e in particolare sul container che sarebbe esploso investendo fusti di vernici e le bombole di acetilene e di gpl.
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