È morto Giacomo Patti, generale dei carabinieri

Nato nel 1933 a Catania e investigatore vecchio stampo, il cuore del generale di Brigata dei Carabinieri Giacomo Patti ha cessato di battere domenica sera. Giacomo entra in accademia nel 1951. È vicecomandante di Compagnia a Magenta e poi capitano del Nucleo di Pg a Torino negli anni Sessanta. Quindi Milano, dove comanda la Compagnia «Monforte» e diviene vicecomandante del Gruppo nel 1973. Anno in cui è presente in via Fatebenefratelli per ricordare il commissario Calabresi e rimane coinvolto nella strage provocata dalla bomba di Bertoli. Pur ferito al polmone destro, al fegato e alle gambe, si prodiga senza sosta per soccorrere i feriti. Riceverà un encomio solenne. Di nuovo a Milano nel 1977, assume il comando dell'Ufficio Oaio per poi essere aggregato alla Divisione Centauro dell'Esercito dal 1984 al 1985.

Giacomo Patti lascia la moglie Luisa e due figli, Francesco e Rossella. I funerali si terranno domani alle 11, nella chiesa di sant'Angelo, in piazza sant'Angelo. Ai familiari del generale va il cordoglio della redazione del Giornale.

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