È morto improvvisamente, Loris D'Ambrosio, "prezioso collaboratore mio come già del mio predecessore", come lo definisce Giorgio Napolitano, e al centro delle polemiche per le intercettazioni con l'ex ministro Nicola Mancino relative all'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia. D'Ambrosio è stato stroncato da un infarto. Anche se non si sanno ancora le reali cause che hanno portato al decesso, le pressioni a cui è stato sottoposto potrebbero aver inciso. Sul suo corpo non sarà effettuata l'autopsia perché le cause del decesso sono naturali.
Su di lui, per il Presidente della Repubblica che ne ha annunciato la morte, è stata imbastita "una campagna violenta e irresponsabile di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui era stato di recente pubblicamente esposto".
D'Ambrosio era un magistrato da anni al Quirinale ed è stato "infaticabile e lealissimo servitore dello Stato democratico", scrive Napolitano, "impegnato in prima linea anche al fianco di Giovanni Falcone nel costruire più solide basi di dottrina e normative per la lotta contro la mafia, così come è stato coraggioso combattente della causa della legalità repubblicana contro il terrorismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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