Moschea, Marta fugge per non perdere

Marta Vincenzi preferisce la fuga. Capisce che non è aria, che non ha i voti per fare la moschea al Lagaccio e sfrutta la via d’uscita che le organizza, a fatica, Nicolò Scialfa. A fatica, perché qualche consigliere del Pd, veramente soprattutto le consigliere, fanno l’impossibile per rovinare almeno quella resa onorevole e scatenano sia l’ira del pubblico, sia quella dello stesso «gran tessitore» dell’Idv e vicepresidente del consiglio comunale, in più occasioni arrivato al limite di mandare all’aria ogni riguardo per la sua maggioranza.
La giornata della mozione che avrebbe potuto affossare la moschea al Lagaccio si chiude in rissa. Ma con una sindaco consapevole di doversi accontentare dei proclami. Il clima è da stadio.

In casa giocano i residenti, che conquistano la tribuna principale, ma c’è anche la «curvetta» degli islamici, con l’imam Husein Salah, con Alfredo Maiolese e con alcuni giovani ragazze coperte dal velo. Ogni intervento è occasione per far capire il «no» alla scelta della sede del Lagaccio. (...)

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