Moto Guzzi a metà del guado ma nel 2011 niente pareggio

Mandello del Lario (Lecco)«Il piano di rilancio di Moto Guzzi punta a far diventare la fabbrica di Mandello un centro di eccellenza, con l’obiettivo di portare i volumi produttivi e le vendite fino a 10mila unità l’anno». Roberto Colaninno, presidente e ad del gruppo Piaggio, parla a margine delle Giornate Mondiali Guzzi, coinciso con il 90° compleanno del glorioso marchio dell’Aquila. E ricorda gli investimenti di 40 milioni destinati ai nuovi prodotti, che si aggiungeranno all’impegno finanziario importante per la riqualificazione dello storico stabilimento (i lavori, iniziati nel 2009, proseguiranno nei prossimi anni). Rassicurando tutti: «L’Aquila non trasloca, resterà dov’è nata, cioè a casa sua. Non si tratta di una scommessa - sottolinea - È un progetto che nasce su basi serie e si fonda sulla nostra capacità tecnologica e di investimenti. A chi ci chiede “perché proprio in un momento difficile come questo?”, io rispondo che sono convinto del contrario: è un momento straordinario di passaggio da un mondo a un altro, da una civiltà a un’altra. E noi ci siamo».
I lavori di ammodernamento e di restauro trasformeranno lo storico stabilimento di Mandello in una factory, in cui novant’anni di gloriosa storia motociclistica potranno convivere con le più moderne tecnologie produttive.
Le parole del capo arrivano al cuore «bicilindrico» - rigorosamente a V di 90° - degli oltre 20mila guzzisti giunti in riva al Lario da tutto il mondo, persino dagli Usa e dall’Australia. Sembrano lontani i giorni del grande dubbio: chiudere la sede storica e trasferire la produzione altrove. Roberto Colaninno, però, come ogni imprenditore che si rispetti, si fa scivolare il presente alle spalle: il marchio che fa impazzire il mondo non si tocca. Nessun trasloco.
La scommessa non è ancora vinta. Una volta calato il sipario sulla kermesse, Colaninno parla di conti. Nei primi otto mesi del 2011 Moto Guzzi ha venduto 4.300 unità, con un incremento del 31% sullo stesso periodo 2010 (3.280 motociclette). «È un risultato straordinario - dice Colaninno - se consideriamo che nei primi otto mesi dell’anno il mercato in Europa ha perso l’8 per cento». A fine anno le moto vendute dovrebbero avvicinarsi a quota 5mila e cioè a metà strada della soglia 10mila indicata dallo stesso manager come breakeven per Moto Guzzi, ormai fusa in Piaggio. A questo scopo, ha aggiunto, nei prossimi tre anni saranno lanciati quattro nuovi modelli «con l’obiettivo di triplicare il fatturato del marchio».
In ogni caso, si tratta di una produzione di «nicchia» per un gruppo che da gennaio ad agosto ha venduto 453mila veicoli (439mila nello stesso periodo 2010). Piaggio considera ormai a portata di mano l’obiettivo dei 100mila veicoli venduti nell’area Asia-Pacifico nel 2011 con due anni di anticipo sul piano industriale e ipotizza per i prossimi anni un fatturato complessivo di almeno un miliardo di euro sui mercati asiatici. «Nel 2014 - aggiunge Colaninno - pensiamo di generare il 50% delle vendite in Europa e il 50% in Asia.

Visti i trend attuali non mi sorprenderei affatto se già nel 2013 l’Asia per noi superasse l’Europa». Niente Ipo estera allo studio. «Nessuna quotazione su Borse estere, i dividendi si fanno in Italia e si reinvestono», ha concluso.

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