Montmelò - Ha vinto la sfida con Casey Stoner, il grande favorito della vigilia, ma Valentino Rossi si deve comunque accontentare del secondo posto, battuto da uno strepitoso Daniel Pedrosa. Ma anche Valentino è stato splendido, perché in una MotoGP dove è sempre più difficile superare, il campione della Yamaha ha infiammato il pubblico con staccate da paura alla prima variante dopo il lungo rettilineo, dove ha infilato nell'ordine Toseland, Hayden, De Puniet, Edwards e infine Stoner, con il quale ha battagliato fino a due giri dalla fine per il secondo posto.
«Dopo i problemi in prova (era nono, ndr) - dice - il mio obiettivo era salire sul podio. L'ho raggiunto al termine di una gara estremamente divertente. Ma per battere Pedrosa sarebbe stato necessario partire dalla prima o, al massimo, dalla seconda fila».
Come dire che questa gara l'ha persa in prova, quando Rossi e la sua squadra non erano riusciti a trovare la messa a punto vincente della sua Yamaha. Per la verità, anche lo spagnolo aveva avuto qualche problema, ma aveva comunque ottenuto il secondo tempo e questo gli ha permesso di impostare la gara come più predilige: in fuga dal primo all'ultimo giro.
«Dopo pochi passaggi - è l'analisi di Rossi - Daniel aveva già oltre cinque secondi di vantaggio e non si poteva più prendere. Fossi partito davanti, avrei potuto provare a dargli fastidio: non dico che l'avrei battuto, perché Pedrosa andava veramente forte, ma gli avrei complicato la vita».
Dopo tre vittorie consecutive, ci sta un secondo posto, che rappresenta anche il sesto podio consecutivo del pilota della Yamaha, tornato costantemente ad altissimi livelli. «L'anno scorso - ironizza - quando partivo nono poi finivo 12º o, peggio, cadevo... Non mi posso certo lamentare di questo risultato e 20 punti in prospettiva mondiale sono davvero importanti. L'aspetto negativo è aver perso cinque punti da Pedrosa, che è sicuramente il mio avversario più pericoloso».
Anche perché, come ha fatto notare lo stesso Valentino, il computo degli scontri diretti è di 4 a 3 per Daniel, con Rossi davanti allo spagnolo solo quando è riuscito a passare per primo sotto la bandiera a scacchi. È la migliore conferma che quest'anno Pedrosa è veramente tosto, difficile da battere. È vero che nella sfida ravvicinata, il vincitore di Barcellona è nettamente inferiore a Rossi (ma anche a Stoner), ma è comunque sempre lì, non molla mai e quando può impostare il suo ritmo, come è successo ieri, diventa praticamente imbattibile. In più, a breve potrebbe utilizzare il nuovo motore a valvole pneumatiche, più potente.
«Al Mugello, davanti ai sui tifosi, aveva trionfato Rossi - commenta felice Pedrosa -, qui a Barcellona, davanti ai miei ho vinto io: giusto così! Adesso l'obiettivo è continuare con questa costanza, perché il livello del campionato è veramente alto».
I grandi sconfitti del Gp della Catalogna sono Stoner e la Ducati, che dopo aver ottenuto la pole sembravano dover vincere a mani basse. Invece, ancora una volta, qualcosa non è andato per il verso giusto e Stoner si deve accontentare di un terzo posto che gli fa perdere ulteriore terreno in classifica generale sia da Pedrosa sia da Rossi. Il campione del mondo deve recuperare 50 punti su Rossi e 45 su Pedrosa: un distacco già importante dopo solo sette gare e difficilmente recuperabile.
Quarto ha chiuso un bravissimo Andrea Dovizioso, a lungo in lotta per il podio, mentre Loris Capirossi è purtroppo finito a terra dopo un contatto con Alex De Angelis: nell'impatto, Loris ha riportato la frattura scomposta del quinto metacarpo della mano destra e si è ferito il mignolo. La frattura è già stata ricomposta in clinica mobile, ma questo non scongiura il rischio dell'operazione. Una brutta botta a 35 anni e Capirossi salterà sicuramente il prossimo Gp di Gran Bretagna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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