Motore in avaria, paura a Malpensa

L’aereo greco era diretto a Manchester. Nessun ferito tra i 159 passeggeri

Motore in avaria, paura a Malpensa

Claudio De Carli

da Milano

Un’altra richiesta di atterraggio in emergenza sui cieli di Milano, un altro aereo che rimane con un solo motore acceso, ancora passeggeri in lacrime, tensione, aeroporto di Malpensa chiuso al traffico per trenta minuti, ma nessun ferito e nessun danno all’aereo.
Un Md 82 della compagnia greca Alexandair con 159 passeggeri a bordo oltre ai sette membri dell’equipaggio, è stato costretto alla richiesta delle procedure di emergenza per un’avaria a uno dei due motori. Era decollato da Zante diretto a Manchester, quando dopo circa due ore di volo si è accesa una spia che segnalava il malfunzionamento di un motore, a quel punto, come da manuale, il comandante ha seguito le procedure. Si trovava sopra i cieli di Milano, ha chiesto a Malpensa un atterraggio di emergenza dopo aver messo in sicurezza, cioè spento, il motore in avaria e si è preparato all’atterraggio.
Erano circa le 12.30 quando alla torre di Malpensa è arrivata la richiesta del comandante dell’Md 82, subito è scattato il piano di emergenza che ci è ormai diventato familiare con mezzi dei vigili del fuoco, 118 e ambulanze a bordo pista, completamente chiuso il traffico aereo. Con un solo motore acceso ma in perfetta sicurezza, l’Md 82 ha appoggiato i carrelli sulla pista di Malpensa, erano pronti ad entrare in azione anche gli schiumogeni in quanto questo aeroporto ha due piste, quindi l’uso è consentito in quanto mentre una viene ripulita, l’altra rimane perfettamente funzionante consentendo l’operatività dello scalo.
Il portavoce della compagnia greca Alexandair, specializzata in voli charter, ha dichiarato che l’atterraggio è avvenuto in piena sicurezza e a bordo non ci sono state scene di panico fra i passeggeri. In realtà la tensione deve essere stata alta, soprattutto fra chi era seduto in prossimità del motore in avaria che faceva un forte rumore avvertito anche all’interno: «Quando si vola è abbastanza normale sentire vibrazioni - ha raccontato una studentessa di Manchester dopo l’atterraggio -, ma qualcuno di noi era molto spaventato e qualcun altro piangeva. Sicuramente tutti eravamo preoccupati ma alla fine siamo atterrati senza problemi».
L’aeroporto è tornato completamente operativo nel giro di pochi minuti, i voli in programma durante questo intervallo di tempo sono poi atterrati o decollati con un ritardo medio inferiore alla mezz’ora.
Subito dopo l’aereo greco è stato preso in consegna da ispettori dell’Ente nazionale aviazione civile che si trovano a Malpensa per una serie di controlli su alcune compagnie aeree extra Ue.
Mercoledì un Airbus della Volare Web era stato costretto a un atterraggio di emergenza sulla pista di Linate in quanto il carrello, dopo il decollo effettuato solo pochi minuti prima sulla stessa pista, non era rientrato nella pancia dell’aereo.
Sabato la tragedia dell’Atr.
Nel giro di sei giorni, tre richieste di atterraggio con procedure di emergenza: un ammaraggio finito tragicamente, le altre due sopra Milano senza conseguenze ma con grande tensione a bordo. Statisticamente le richieste di procedure per atterraggi di emergenza sono inferiori a una al mese, sia a Linate, sia a Malpensa.

Negli ambienti aeronautici si tende a non drammatizzare la casualità di questi ultimi giorni ma è indubbio che durante il periodo estivo ci sia un forte incremento di voli con inevitabile aumento delle probabilità di avarie. Anche se è altrettanto vero che proprio in questo periodo, per la grande richiesta a cui le compagnie devono far fronte, tutto quanto c’è di disponibile lo si fa volare.

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