Honda DCT in moto, senza frizione

Un viaggio in Irlanda ci svela le potenzialità - e la comodità- del rivoluzionario cambio a doppia frizione Honda

Honda DCT in moto, senza frizione

Sono davvero molte le novità arrivate sulle moto ultimamente, quasi tutte elettroniche. ABS, controllo di trazione, ride by wire sono ormai una presenza fissa. Pochi però hanno avuto il coraggio di Honda che ha pensato di rivolgere le proprie attenzioni al cambio. Coraggio è la parola corretta, perché nell’a testa dei motociclistic, il cambio è quell’elemento tecnico che separa una moto da uno scooter.

Honda, però, lo ha fatto e, per prima, è riuscita ad ottenere un successo commerciale che nessuno era riuscito ad ottenere. Il miracolo tecnologico si chiama DCT, Dual Clutch Transmission, un cambio robotizzato a doppia frizione (leggi qui come funziona) che ormai sentiamo sempre più spesso nominare nel mondo dell’auto, ma che Honda è riuscita a miniaturizzare al punto da potercelo far stare all’interno di un motore da moto. Honda quindi ha rotto un tabù, quello della moto automatica, prendendo una strada trasversale e riuscendo, per la prima volta, ad ottenere anche un ottimo successo commerciale.

Il cambio a doppia frizione ha, in effetti, anche una funzione automatica ma non è un variatore come quello degli scooter è un cambio vero e proprio gestito da due frizioni una per i rapporti pari, una per quelli dispari che consentono di pre-innestare il rapporto successivo ottenendo quindi cambiate velocissime. Sono ben 5 le Honda ad adottare questo tipo di cambio, NC700X, NC700S, Integra, VFR1200F e Crosstourer, quest’ultima in particolare è la best seller di Casa Honda con questo tipo di cambio, la sua indole turistica la rende perfetta per questa soluzione tecnica.

Ma che vantaggi si hanno usando questo tipo di cambio? E che ne è del divertimento della guida motociclistica? Un breve test può non dare tutte le risposte, per questo abbiamo affrontato un test “intenso” per un totale di 680 km in Irlanda. In due giorni, oltre ad unire in un itinerario spettacolare tre città irlandesi Dublino, Cork, Tipperary le cui iniziali compongono esattamente la sigla DCT, abbiamo potuto guidare tutta la gamma Honda equipaggiata con questo innovativo tipo di cambio. Che vi diciamo subito non toglie nulla al divertimento motociclistico aggiungendo in compenso un relax di guida decisamente superiore. Passare da una moto all’altra si capisce come questa soluzione sia adatta a ogni tipo di moto e ogni tipo di guida. Perché Honda, il DCT è riuscita a installarlo anche su modelli a basso costo di acquisto come le NC700.

Ci si abitua in fretta all’assenza della frizione per partire e, nonostante il cambio consenta anche l’utilizzo manuale, difficilmente si cede alla voglia di utilizzare questa funzione. Troppo più comodo lasciar fare tutto a lui, anche perché le logiche di funzionamento studiate da Honda sono quasi perfette in ogni situazione. Il cambio è effettivamente rapidissimo sia in salita sia in scalata, mantiene il freno motore e nulla toglie al gusto di guida, anzi in certi frangenti lo aumenta.
Anche la funzione di autoritorno che consente di scalare manualmente in prossimità di una curva per poi tornare in automatico è una gran trovata.

Giunto alla sua seconda generazione, quindi, il cambio DCT dimostra come guidare in automatico, anche una moto, sia possibile e anzi sia perfino divertente. Perché ammettiamolo quando si provano certe novità, poi, tornare indietro è difficile.

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